REDAZIONE UMBRIA

"Il mio ex mi teneva sempre chiusa in casa"

Riaperto il caso: la marocchina di 33 anni ha parlato per ore con i magistrati di Perugia della sua storia, fatta di minacce e imposizioni

"Il mio ex marito mi teneva chiusa in casa, non potevo uscire, lui chiudeva la porta con le mandate e si portava via le chiavi. Non voleva che io o i miei tre figli avessimo relazioni con il mondo esterno". Ieri mattina ha parlato per ore con i magistrati di Perugia della sua storia, fatta di minacce e imposizioni – compresa quella del velo islamico - la donna marocchina di 33 anni che, malgrado si fosse rivolta alle forze dell’ordine per denunciare le vessazioni, si era vista archiviare la denuncia dagli inquirenti perugini. Una vicenda balzata alle cronache nazionali quando l’avvocato della donna Gennaro de Falco si è opposto a quell’archiviazione, il procuratore Raffaele Cantone prese in mano personalmente la vicenda chiedendo un supplemento di indagini per fare luce sulla vicenda della donna, che ora vive in Campania, una località segreta. "Mi riservo – aveva dichiarato Cantone al Corriere della Sera - di approfondire e verificare quanto scritto nella richiesta d’ archiviazione. In base a una prima analisi si può ipotizzare che quello sul velo possa anche non essere un passaggio giuridicamente rilevante per chiedere al gip (al quale spetterà la decisione) di archiviare le accuse. Ma credo sia inopportuno in atti giudiziari inserire valutazioni sociologiche non di competenza di un pm al quale spetta solo stabilire se i comportamenti sono illeciti o meno". E ieri dunque, la donna è stata ascoltata alla presenza di un interprete - un incontro videoregistrato per evitare ogni possibile fraintendimento sulle sfumature di traduzione – come persona informata sui fatti. Nella denuncia presentata dall’avvocato De Falco al Tribunale di Perugia, la 33enne ha raccontato una storia fatta di soprusi: una volta giunta in Italia dal Marocco, il marito non le avrebbe mai permesso di uscire di casa.

Gli unici contatti con l’esterno, indossando rigorosamente il velo integrale, le sarebbero stati concessi quando si doveva recare dal medico o quando ha partorito. Dalla loro relazione sono nati tre bambini ai quali l’uomo non avrebbe mai consentito di frequentare la scuola, ha scritto nella denuncia presentata a Napoli alle forze dell’ordine "perché non voleva che si instaurassero rapporti con gli italiani". I tre figli della coppia, tutti nati in Italia, di età compresa tra 3 e 6 anni, sono stati affidati tutti alla mamma dal Tribunale marocchino. Nel suo paese natale infatti il giudice le aveva dato ragione.