Il fenomeno Perugino La mostra dei record alla Galleria Nazionale Un volano per il turismo

“Il meglio maestro d’Italia“ ha già registrato più di 11mila visitatori. Il direttore Pierini: "Ingressi di marzo tre volte superiori al passato. Trend in crescita per i prossimi mesi. Il gradimento è altissimo" .

Il fenomeno Perugino  La mostra dei record  alla Galleria Nazionale  Un volano per il turismo

Il fenomeno Perugino La mostra dei record alla Galleria Nazionale Un volano per il turismo

di Sofia Coletti

Vola il Perugino, con i suoi capolavori arrivati dai musei di tutto il mondo. La mostra “Il meglio maestro d’Italia“ che fino all’11 giugno celebra il divin pittore alla Galleria Nazionale dell’Umbria, si sta rivelando un grandissimo successo e uno strepitoso volano di promozione turistica. Dalla sua apertura del 4 marzo, l’esposizione, in quasi tre settimane, ha già registrato 11.168 visitatori con afflussi record la domenica: la prima del mese, a ingresso libero, ha avuto 1.395 presenze, quest’ultima ha fatto staccare oltre 1100 biglietti con ricadute a valanga per le prenotazioni dei gruppi, il bookshop, le scuole, le audioguide (richieste dal 10-11% dei visitatori). Numeri delle meraviglie che, ovviamente, fanno esultare il direttore della Galleria Marco Pierini, curatore della mostra con Veruska Picchiarelli.

Direttore, se lo aspettava questo gradimento?

"Sì, lo avevamo previsto perché eravamo molto ottimisti. E speriamo che vada sempre meglio, sia come afflusso, che è davvero notevole, che come riscontro. Abbiamo ricevuto solo parole di conforto per come la mostra si presenta, a livello scientifico e di allestimento. Pare che per tutti sia molto piacevole visitarla, un’esperienza ben architettata"

Qual è il dato che più la sorprende?

"Forse è proprio il riscontro che si ha sul concept della mostra. Dal nostro progetto espositivo viene fuori l’idea che il Perugino non è un pittore ripetitivo, noioso, come spesso si era detto in passato. E tutti ce lo riconoscono, dagli specialisti ai visitatori occasionali. Abbiamo continui riscontri diretti, mail, messaggi sui social, telefonate".

Insomma il Perugino si consacra “il meglio maestro d’Italia“, con quel ruolo che la sua epoca gli aveva attribuito...

"Sono commosso da questo risultato. Una mostra può funzionare bene però magari succede che l’obiettivo non venga fuori fino in fondo. Qui invece sembra proprio di sì".

A proposito di promozione turistica. Cosa vi aspettate per Pasqua e i ponti delle feste?

"Direi che siamo già quasi pieni come prenotazioni, che sono obbligatorie per i gruppi, non per i singoli. Ecco, per quei periodi siamo al limite, per come stanno andando le cose credo ci sia ormai poco spazio per prenotarsi".

Avere fatto confronti con i dati del passato?

"Se paragoniamo gli ingressi di questo mese di marzo con quelli degli anni precedenti, anche quelli buoni come l’anno record del 2019, posso dire che adesso siamo tre volte sopra. La mostra funziona e richiama presenze da fuori, chiaramente non sono tutti perugini quelli che vengono. Penso non ci siano dubbi che sia anche un traino per il turismo".

Da qui a giugno cosa vi aspettate?

"Se penso che marzo è uno dei mesi meno felici del turismo in Umbria e della stessa Galleria, avere adesso questi numeri mi fa immaginare, e le prenotazioni me lo confermano, che ad aprile e maggio potremo crescere e non di poco. Però non so quanto, anche perché è una mostra che a un certo punto dovrà contingentare i visitatori. Quelli della Sala Podiani non sono spazi che consentono ingressi indiscriminati".

Alla mostra ci sono anche le scuole..

"Già, è un progetto messo in campo dal mio straordinario staff: grazie a un accordo virtuosissimo con BusItalia, i bambini possono venire alla mostra senza costi aggiuntivi da parte di scuole e famiglie. Riuscire a prendere studenti da tutta la regione e portarli alla mostra è una cosa veramente bella, sappiamo le difficoltà che hanno le scuole per far uscire i bambini".

Come si colloca questa mostra in un’ideale classifica delle sue esposizioni?

"Si colloca al vertice per qualità delle opere esposte, per sforzo organizzativo e sì, anche per il costo che è alto, ma non altissimo. E’ il punto di arrivo del programma di otto anni che ho seguito io. Di più credo sarebbe stato difficile, ce l’abbiamo davvero messa tutta".