
Barriere e recinzioni nel terminal dei bus di piazza Partigiani
Piazza Partigiani, cuore nevralgico del trasporto pubblico a Perugia, è da tempo in uno stato di degrado evidente. Quello che dovrebbe essere il biglietto da visita della città per chi arriva in autobus — studenti, pendolari, turisti — è oggi un’area fatiscente, carente di servizi essenziali, igiene e decoro. Eppure, mentre la situazione peggiora sotto gli occhi di tutti, le istituzioni e i soggetti coinvolti sembrano più impegnati a rimpallarsi le responsabilità che a trovare soluzioni concrete. A denunciare con forza la situazione è stato il consigliere Lorenzo Mazzanti, durante la seduta di ieri della III Commissione urbanistica. Nell’ordine del giorno presentato congiuntamente con Carini, Cenci e Tanci, si mette nero su bianco un quadro desolante: niente display informativi funzionanti, nessun punto di assistenza ai viaggiatori, condizioni igienico-sanitarie indecorose. A fronte di circa 400 corse al giorno, il terminal non è all’altezza delle necessità né dell’immagine che Perugia dovrebbe offrire. Ma da dove nasce questo stallo? Formalmente, l’area è di proprietà del Comune, ma concessa in superficie a Umbria Tpl e Mobilità, società partecipata che ha la responsabilità per la manutenzione straordinaria. Busitalia, che gestisce le corse, è locataria dello spazio e si occupa della manutenzione ordinaria. È proprio su questo punto che si gioca il continuo rimbalzo di competenze: i display non funzionano? Tocca a Umbria Tpl. I bagni sono fuori uso? Busitalia li ripara, ma i danneggiamenti continui causati da atti vandalici pongono il problema del controllo, che nessuno presidia. Il direttore operativo di Busitalia, Alessio Cinfrignini, ha confermato le difficoltà operative: metà dell’area è inutilizzabile dal 2016 per problemi infrastrutturali mai risolti. La biglietteria è attiva, ma non può sopperire alla mancanza di personale addetto all’assistenza. I servizi igienici, gratuiti per volontà di Umbria TPL, sono spesso inservibili. Si valuta ora l’introduzione di un sistema a pagamento per limitarne il degrado. L’assessore alla mobilità Pierluigi Vossi ha ammesso la "cattiva gestione storica" dell’area, confermando che il Comune ha più volte sollecitato Umbria Tpl a intervenire. Ma lo stesso Vossi ha riconosciuto che anche Busitalia ha delle responsabilità, in particolare per l’accoglienza e le informazioni all’utenza. In sintesi, quella di Piazza Partigiani è una crisi gestionale prima ancora che urbanistica. Un nodo dove si intrecciano competenze mal definite, mancanza di coordinamento e abbandono progressivo. La riqualificazione del terminal non è più rinviabile: serve un progetto congiunto tra Umbria Tpl, Comune e Busitalia. Perché Perugia non può permettersi che il suo principale punto d’accesso resti il simbolo di un sistema che non funziona.