REDAZIONE UMBRIA

"Il Covid non ha fermato il traffico di droga"

Gianluca Boiano è il nuovo capo della squadra mobile. "Allerta su infiltrazioni, reati predatori e usura ma preoccupa la litigiosità"

Il timore è sul triplice fronte: "infiltrazioni della criminalità organizzata, usura e reati predatori come furti e rapine". La realtà di oggi, in piena emergenza pandemica, è un "traffico di droga su cui stiamo lavorando perché il Covid non ha certo fermato assuntori e spacciatori" e "l’aumento della litigiosità in famiglia e delle chiamate per i codici rossi. Assistiamo anche a problematiche tra figli e genitori".

La fotografia della Perugia sul fronte del crimine nell’era del virus è del nuovo capo della squadra mobile, Gianluca Boiano, 49 anni, napoletano e un’intera carriera dedicata alle mafie. "Perugia è una città sana nei suoi aspetti essenziali dove i fenomeni criminali sono, tra virgolette, contenuti".

Non teme problemi innescati dall’attuale situazione sanitaria che ha provocato anche sacche di povertà?

"Può dare spazio a fenomeni di recrudescenza dovuti alla sfavorevole congiuntura economica. Penso ai reati predatori ma anche a estorsioni, usura. Dobbiamo stare molto attenti alle infiltrazioni. L’attuale situazione potrebbe favorire l’insediamento di criminalità e qui ci sono gettiti di denaro provenienti da attività illecite, come il traffico di droga, su cui bisogna vigilare".

Segnali in tal senso?

"No, ma non dobbiamo sottovalutare niente. Secondo la mia esperienza la criminalità si orienta proprio verso territori sani. L’Umbria e la Toscana sono appetibili per il riciclaggio. Alberghi, ristoranti sono il fulcro delle attività da controllare".

Perugia e la droga, problema mai risolto...

"Qui sicuramente c’è un traffico di stupefacenti, in gran parte in mano alla criminalità straniera su cui sto impiegando le energie dell’Ufficio".

C’è stato un periodo di pendolarismo dall’Albania. Canale bloccato causa virus?

"Si è interrotto ma non completamente. Quella albanese è una matrice importante del traffico di droga in Umbria".

Furti, scippi? I reati che fanno più male ai cittadini?

"Ne abbiamo registrati un pò di più negli ultimi mesi ma non una criminalità impazzita. Potrebbe diventare un problema perchè la disperazione conduce spesso al crimine".

Le rapine dei finti agenti. Preoccupato per cosa potrebbe accadere?

"Ci sono indagini in corso. Sono episodi che ci hanno portato a un sano coordinamento tra forze dell’ordine visto che sono impegnate quattro procure della Repubblica, e che ha riproposto il tema dell’importanza della videosorveglianza sulle principali arterie stradali".

Quali sono gli interventi che in questo momento hanno subito un aumento?

"Le richieste al 113 sono spesso dovute alla litigiosità in famiglia che, in questo momento di restrizioni, portano alla luce anche conflittualità tra figli e genitori. Si tratta di liti che normalmente non avrebbero chiesto il nostro intervento".

Che ambiente ha trovato?

"Una buon ufficio: chi fa la squadra mobile ha una passione che va oltre l’orario e il turno, e un’ottima sinergia con l’autorità giudiziaria. C’è un rapporto di grande fiducia e collaborazione fondamentale per il buon esito delle indagini".

Erika Pontini