Il centrodestra sconfitto: "Dobbiamo restare compatti. Ma qui sarà un’altra storia"

Moio (Fratelli d’Italia) e le similitudini del voto sardo con Terni in vista di giugno "Hanno pesato le fibrillazioni". Intanto Progetto Perugia incontra Varasano.

Il centrodestra sconfitto: "Dobbiamo restare compatti. Ma qui sarà un’altra storia"

Il centrodestra sconfitto: "Dobbiamo restare compatti. Ma qui sarà un’altra storia"

La ‘botta’ presa dal centrodestra in Sardegna non passa inosservata da queste parti. E potrebbe pesare sia dal punto di vista strategico che psicologico in chiave elezioni comunali (8 e 9 giugno) che per le prossime regionali di ottobre. Molti hanno colto similitudini profonde con quello che è accaduto domenica in Sardegna e quanto successe lo scorso anno a Terni: candidato uscente non riproposto, un pezzo di coalizione che lavora ‘contro’ e vittoria dell’avversario. A forzare la mano, manco a dirlo, Fratelli d’Italia in tutti e due i casi, che ha voluto imporre il proprio candidato uscendo alla fine con una sonora sconfitta.

Quali ripercussioni può avere in chiave perugina (e umbra) questa debacle? "Mah, ripercussioni dirette non direi proprio – spiega Alessandro Moio, coordinatore provinciale perugino di FdI –. Io farei intanto delle considerazioni generali: il centrodestra deve essere compatto, avere unità di intenti, perché i nostri elettori, ormai è appurato, non digeriscono proprio alcun segnale di divisione. Aggiungo – continua Moio – che ho analizzato con un po’ di attenzione i risultati del voto sardo, dove era ammesso il voto disgiunto e ho visto che il totale delle liste di centrodestra è superiore a quello delle liste di centrosinistra, mentre il risultato del candidato è opposto, come abbiamo visto. Diciamo pure quindi che le fibrillazioni che ci sono state non hanno aiutato". Stessa cosa di quanto accadde a Terni, insomma, quando venne ‘defenestrato’ il sindaco uscente leghista Leonardo Latini per fare spazio a un meloniano – Orlando Masselli - poi sconfitto. Con un’occhiata ai possibili scenari perugini.

"Ogni voto ha la sua storia – riprende il coordinatore di FdI – e ogni territorio, comune e regione sono diversi dagli altri. Detto ciò, possiamo dire che a Perugia nell’individuazione del candidato e nella formazione della coalizione non ci sono state fibrillazioni, direi una normale dialettica interna, nulla più. Di sicuro – conclude Moio – dobbiamo stare con le antenne dritte, non tanto per quello accaduto in Sardegna, ma perché non esistono elezioni facili, questo va sempre tenuto a mente". Ma la scossa sarda è arrivata forte in Umbria: la forzatura di Giorgia Meloni in Sardegna molto probabilmente mette fine anche alle fibrillazioni di un possibile candidato alternativo in Regione a Donatella Tesei. In questi mesi i vertici umbri di FdI hanno nicchiato sulla questione e di sicuro attenderanno il risultato di giugno – Europee e comunali – per esprimersi, ma la sconfitta sarda pesa, eccome. Intanto c’è stato un incontro tra Progetto Perugia e Leonardo Varasano: fumata grigia, ma l’accordo alla fine dovrebbe arrivare.

Michele Nucci