Il “caso“ dell’assemblea a Belfiore: "Fermati fuori, siamo entrati dopo"

Parla uno dei due protagonisti della vicenda che ha fatto litigare furiosamente centrosinistra e centrodestra

Il “caso“ dell’assemblea a Belfiore: "Fermati fuori, siamo entrati dopo"

Il “caso“ dell’assemblea a Belfiore: "Fermati fuori, siamo entrati dopo"

"Abbiamo portato i cartelli della protesta perché erano cinque anni che non sapevamo niente del progetto relativo alla sede della nostra associazione e volevamo risposte". Così Federico Angeli, presidente dell’Unione sportiva Belfiore, racconta la serata dell’assemblea del sindaco Stefano Zuccarini, appunto a Belfiore. Un’iniziativa che è entrata prepotentemente al centro della campagna elettorale per la denuncia della coalizione progressista sull’identificazione dei due e la durissima risposta dello stesso Zuccarini e del centrodestra. "I tecnici ci avevano parlato dell’eventualità che l’amministrazione stanziasse ulteriori 50mila euro, per poter sbloccare la situazione che si era arenata – continua uno dei due protagonisti della vicenda – Siamo arrivati ad assemblea iniziata e all’esterno abbiamo trovato l’esponente delle forze dell’ordine in borghese che ci ha detto che non potevamo entrare". Quindi Angeli racconta i momenti dell’identificazione, svolta ad opera di una volante che era nei paraggi e che è stata allertata dall’uomp. "Una volta effettuata quella operazione abbiamo posato i cartelli e siamo entrati. A quel punto alcuni cittadini ci hanno avvisato che era stato appena presentato il progetto. In quel momento abbiamo deciso di uscire". Angeli ricorda anche la situazione particolarmente intricata legata alla sede dell’associazione, che parte dal terremoto del 1997. In primo luogo viene posto un container come sede in un terreno espropriato. L’associazione si impegna e il container provvisorio diventa un prefabbricato definitivo che, oltre cinque anni fa, viene tolto e il terreno restituito ai proprietari. A quel punto parte la vicissitudine della collocazione della struttura, con le gare che vanno deserte perché i 120mila euro stanziati erano stati giudicati, evidentemente, insufficienti. Alla popolazione, l’amministrazione ha presentato l’impegno di ulteriori 50mila euro, portando i fondi a 170mila e il progetto che dovrebbe partire entro l’anno. Intanto la campagna elettorale entra nel vivo, con incontri e confronti sul territorio sempre più frequenti, con l’obiettivo di mobilitare indecisi e chi, negli anni, aveva preferito il non voto.

Alessandro Orfei