
l commissario liquidatore Fabrizio Vagnetti
Per la prima volta dal 2021, il dato aggregato delle Comunità montane umbre torna a essere positivo. Un segnale atteso e incoraggiante che emerge dalla recente documentazione istruttoria approvata dalla Regione, e che getta le basi per un nuovo equilibrio nei conti pubblici degli enti montani. Un cambio di passo che non si limita alla mera contabilità, ma rappresenta un’importante svolta strategica e politica.
Il documento, allegato alla delibera regionale firmata nei giorni scorsi, fotografa una situazione in evoluzione: grazie al lavoro di ricognizione condotto dall’Ufficio speciale per la liquidazione delle Comunità montane coordinato dal commissario liquidatore Fabrizio Vagnetti, si evidenzia una progressiva riduzione delle esposizioni debitorie, nonché una stabilizzazione delle dinamiche patrimoniali. Ma il punto di svolta più rilevante riguarda la transazione in corso con Cassa Depositi e Prestiti.
La Regione Umbria ha infatti avviato un’interlocuzione strutturata con Cassa Depositi e prestit per definire una soluzione transattiva in merito al contenzioso in essere derivante dai prestiti concessi alle Comunità montane in fase di liquidazione. L’operazione, ancora in fase di definizione, punta a una chiusura bonaria della vicenda, con un effetto positivo tanto sul bilancio regionale quanto su quello degli enti coinvolti. Secondo quanto riportato nel documento, l’accordo potrebbe portare a una riduzione significativa dell’esposizione finanziaria complessiva. Un anno e mezzo fa, infatti, Cdp scrisse aalla Montana del Trasimeno - che era ed è la più indebitata –, ricordando che era stato depositato al Tribunale civile di Roma col quale la stessa Cassa sosteneva di essere creditrice di ben 64 finanziamenti fra il 1989 e il 2005 per un importo di 13.489.862 euro, "comprensiva di capitale, interessi moratori, indennizzo e somme erogate non ammortizzate. Vedremo quindi se e come ci sarà un perfezionamento dell’accordo con Cdp, il cui esito potrebbe rappresentare la definitiva chiusura di una delle partite più complesse e delicate della gestione post-fusione degli enti montani.
Nel dettaglio delle ormai ex Comunità montane, il quadro aggiornato presenta al 31 dicembre 2024 un avanzo aggregato – seppur modesto – di 752mila euro, che rappresenta però un chiaro indicatore di inversione di tendenza, frutto di una gestione oculata e della stretta collaborazione tra Regione, liquidatori e soggetti creditori. Quattro anni fa l’aggregato era in rosso di quasi nove milioni, mentre un anno fa lo sbilancio era ancora di 1,7 milioni. E in tutto questo si è ridotto il ‘buco’ importante della ‘Trasimeno’, sceso di altri due milioni e mezzo e attualmente pari a 13,1 milioni.
M.N.