
I nodi dell’ex Tabacchificio Nessuno affitta le case E ora si punta a venderle
Va a vuoto il bando per l’assegnazione di 36 alloggi all’ex Tabacchificio di via Corteonese da locare a canone convenzionato con previsione di riscatto. La notizia arriva da una determina dirigenziale frimata dal direttore generale del Comune, Francesca Vichi, nella quale viene ricordato che "entrambi gli avvisi pubblicati per la raccolta delle candidature, il primo con scadenza 30 giugno 2021 ed il secondo in modalità aperta, sono andati deserti e pertanto le 36 unità abitative sono rimaste inutilizzate, mancando in tal senso gli obbiettivi di politica abitativa alla base dell’intervento edificatorio". Proprio per questo è stato deciso che la Covenzione stessa tra la società Prelios e il Comune subirà una modifica che "consente di fornire maggiore flessibilità ed al contempo mantenere intatta la valenza sociale dell’operazione senza introdurre oneri a carico del Comune". In sostanza si potrà vendere subito il locale senza passare per la locazione. "Un altro bando del Comune di Perugia andato deserto – commenta il capogruppo dei Cinquestelle, Francesca Tizi –. Dopo l’avviso pubblico per il reperimento dei 13 maxi bus da 18 metri per il progetto Bus Rapid Transit, per il quale non è stata presentata alcuna offerta, questa è la volta del bando di Housing Sociale all’ex Tabacchificio, per gli appartamenti in locazione a canone convenzionato, con facoltà di riscatto dopo minimo 8 anni di affitto. Dai trasporti, all’edilizia, alla cultura – non dimentichiamo la chiusura dei Musei per oltre 15 giorni, proprio durante l’Umbria Jazz – questa amministrazione fa acqua da tutte le parti. Prima di presentare progetti che suscitano scarso interesse, bisognerebbe elaborare, invece, delle modalità di condivisione progettuale con i cittadini per ascoltare e intercettare le loro esigenze e realizzare interventi che le soddisfino.E invece, ci troviamo di fronte all’ennesimo progetto che questa Giunta non ha saputo gestire. Gli appartamenti non saranno più affittati con la possibilità di riscattarli, ma si procederà con la vendita immediata. Quindi, punto e a capo, perché nessuno si è reso conto che il costo del canone previsto per le varie metrature era troppo alto e per niente “convenzionato” e soprattutto erano troppo alte le pretese economiche avanzate dall’amministrazione verso un bene dal valore relativo".
M.N.