
I 101 anni di Ferdinando. Festa con i carabinieri che gli rendono omaggio
Testimone di un importante pezzo di storia, essendo stato uno degli ultimi carcerieri di Benito Mussolini a Campo Imperatore, il tifernate Ferdinando Tascini è stato celebrato anche dall’Arma dei carabinieri proprio nel giorno del suo compleanno. Il 28 dicembre, quando sulla torta di Ferdinando svettavano 101 candeline, a festeggiarlo è arrivata nella sua abitazione anche una delegazione dell’Arma. Il comandante provinciale dei carabinieri di Perugia, colonnello Sergio Molinari, insieme a quello della Compagnia di Città di Castello, maggiore Giovanni Palermo, e della Stazione locale, il luogotenente Fabrizio Capalti, hanno raggiunto l’ex carabiniere Tascini, classe 1922, "resosi protagonista nel suo servizio per essere stato impiegato nella vigilanza del Duce a Campo Imperatore". Nella circostanza il colonnello Sergio Molinari, ha donato a Tascini un crest e una lettera a firma del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, porgendo gli auguri e i ringraziamenti per l’attività resa con la divisa dell’Arma nei primi anni ’40 sotto il regime fascista e poi nel corso della liberazione, rinnovando "lo spirito di solidarietà che lega da sempre tutti coloro che hanno indossato gli alamari nel corso della vita".
Ferdinando e i suoi familiari hanno accolto con entusiasmo la visita dei vertici dell’Arma, condividendo con loro i valori che spinsero Tascini all’arruolamento, rappresentandone la concretezza e la validità anche nel periodo storico attuale, così complesso e segnato da conflitti. L’ex carabiniere è uno dei ventuno centenari che popolano il territorio tifernate e che in questi giorni sono saliti alla ribalta delle cronache, anche nazionali, per aver partecipato ad un videomessaggio di auguri per il nuovo anno diramato dal comune di Città di Castello in occasione delle festività. Dei centenari tifernati ha parlato anche la trasmissione di Rai Uno “La Vita in Diretta“, condotta da Alberto Matano, con un collegamento in diretta svolto proprio dall’abitazione di Ferdinando Tascini che ricorda con estrema lucidità e dovizia di particolari quel passaggio storico che lo vide protagonista.