Ha il ’braccialetto’ ma perseguita la ex. Lei è minorenne, lui va in carcere

Nonostante i provvedimenti a suo carico, il ragazzo (20 anni) ha continuato a tormentare la fidanzatina

Ha il ’braccialetto’ ma perseguita la ex. Lei è minorenne, lui va in carcere

Ha il ’braccialetto’ ma perseguita la ex. Lei è minorenne, lui va in carcere

È finita con l’arresto di lui, appena 20 anni, la brutta vicenda di atti persecutori che ha come protagonisti due ragazzi dell’Altotevere molto giovani. Nonostante il divieto di avvicinamento, il braccialetto elettronico e gli arresti domiciliari, non ha smesso di perseguitare la sua ex fidanzata, ancora minorenne, che si era rivolta alle forze dell’ordine per segnalare più e più volte l’atteggiamento persecutorio del giovane.

Ora, a margine dell’ennesimo episodio, dopo i provvedimenti già scattati e rivelatisi non sufficienti, il giudice ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.

Ad eseguirla gli agenti del commissariato di polizia nelle scorse ore quando si sono presentati nell’abitazione del ragazzo per portarlo a Perugia Capanne.

Classe 2004 originario del Marocco, ma da anni residente in zona, è accusato di aver ripetutamente violato le disposizioni emesse dal tribunale a suo carico.

Deve rispondere di atti persecutori nei confronti della ex fidanzatina, una studentessa ancora minorenne.

"Considerata la radicale assenza di qualsiasi capacità di auto-contenimento… ritendo concreto il pericolo di reiterazione della condotta": si legge nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È stato condotto in cella a Perugia Capanne.

La vicenda si trascina da mesi e ha visto più volte l’intervento delle forze dell’ordine: i primi giorni di febbraio scattò il divieto di avvicinamento col braccialetto elettronico, un paio di settimane dopo il primo arresto. Il ventenne aveva raggiunto la sua ex sul treno che la conduceva a scuola minacciandola e insultandola, ma alla stazione di Trestina ad attenderlo c’erano gli agenti della polizia che lo arrestarono.

In quel caso, nonostante il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico, era stato associato agli arresti domiciliari.

Ma da qui non si è fermato e, secondo quanto accertato dai poliziotti, ha continuato ad importunare la sua ex con decine di telefonate.

A questo punto è scattato il secondo arresto in un mese a carico del ventenne, stavolta con la custodia in carcere.