
ATTORE E CONDUTTORE Pino Strabioli
Orvieto, 11 Settembre 2015- Franca Valeri, Dario Fo, Mariangela Melato e Alda Merini: sono solo alcune delle «personalità straordinarie» che Pino Strabioli ha incontrato nel corso della sua carriera professionale. Versatilità e passione: sono queste le carte vincenti del conduttore televisivo e regista-attore teatrale orvietano, reduce dal successo di «E lasciatemi divertire», presentato su Rai Tre insieme a Paolo Poli (i due insieme nella foto). Lui che più di tutti ha saputo raccontare e rendere fruibile la cultura al grande pubblico, non dimentica di tracciare i contorni della «sua» Umbria, quella delle arti e dello spettacolo «Per quanto piccola, è una regione molto viva – spiega Strabioli – basti pensare alla stagione proposta dal ‘Mancinelli’ di Orvieto o al programma del Festival di Todi da dove, tra l’altro, è iniziata la mia carriera artistica. E poi ci sono Perugia e Spoleto da cui arrivano segnali interessanti in un momento di grande sofferenza per il settore».
A proposito di Todi: si cerca un nuovo direttore artistico. Ha ricevuto proposte?
«Nessuna per il momento. Ma la mia disponibilità ad un coinvolgimento c’è. Sono affezionato al Festival e se ci fosse bisogno di una mano, pur dietro le quinte, non mi tirerei indietro».
Il «Cuore verde» ha sfornato talenti di livello, da Anna Marchesini a Timi.
«Anna, orvietana come me, è un’attrice e soprattutto una donna straordinaria. Mentre Filippo è un cavallo di razza, uno di quegli attori che nascono di rado, alla stregua di Carmelo Bene. Considero anche lui un personaggio straordinario: è poetico e trasgressivo allo stesso tempo e ha inventato un teatro tutto suo».
Che progetti ha in cantiere?
«Dal primo al 18 ottobre sarò al teatro della Cometa di Roma con «Wikipiera», un’intervista-spettacolo con Piera Degli Esposti dove lei racconterà come è riuscita a diventare attrice, tra brani di Joyce, Campanile e Beckett. Poi porterò in giro per l’Italia «L’abito della sposa», una commedia lanciata l’anno scorso in Umbria, sia a Todi che a Orvieto. E poi debutterò per la prima volta in un musical. Dal 10 dicembre al Teatro Brancaccio reciterò la parte del reverendo in «Sister Act», per la regia di Saverio Marconi».
Torniamo all’Umbria.
«La amo. Ovieto, dove risiedo e dove vivono mia mamma e i miei nipoti. E poi mi piace l’enogastronomia locale».
Ha dialogato con i più grandi dello spettacolo: c’è un incontro «più» degli altri?
«Quello con Gabriella Ferri. Di lei mi ha conquistato il forte carattere, viscerale e passionale, oltre che il talento, ed è stata una grande amica».
Chiara Santilli