Giovane mamma morta: indagati due medici

Avviso di garanzia al chirurgo ortopedico e all’anestesista d i Villa Fiorita Stamattina l’incarico ai consulenti del pm per l’autopsia sulla donna

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Il corridoio di un ospedale (foto di repertorio Ansa)

Perugia, 27 gennaio 2021 - Sono due gli indagati per la drammatica morte di Ioana Lingurar, la mamma 28enne di origine rumena deceduta nella notte tra venerdì e sabato nel Reparto Rianimazione del Santa Maria della Misericordia di Perugia dove era arrivata in urgenza nel pomeriggio in seguito a un arresto cardiaco mentre stava per essere sottoposta a intervento chirurgico di routine all’anca nella Casa di Cura ‘Villa Fiorita’. Si tratta del chirurgo ortopedico e dell’anestesista della clinica privata.

Ai due sanitari, iscritti nel registro delle notizie di reato come atto dovuto in vista dell’autopsia, sono contestati i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa commessa in ambito sanitario. Stamattina il pm Gennaro Iannarone affiderà l’incarico per l’autopsia a due esperti – il dottor Marco Di Paolo, medico legale e il collega Angelo Raffaele De Gaudio, professore ordinario di anestesia e rianimazione dell’Università di Firenze – per fare luce sulle cause della morte improvvisa e su eventuali responsabilità dei medici che sottoposero la donna all’intervento programmato.

I medici sono assistiti dall’avvocato Delfo Berretti, che ha nominato il professor Mauro Bacci e il dottor Sergio Scalise (per il chirurgo) e lo stesso Scalise e il dottor Adriano Peris, direttore dell’equipe rianimatoria del Careggi di Firenze. La famiglia di Ioana, di origine rumena e mamma di due bambini in tenera età, è assistita dall’avvocato Alessandro Vesi, che ha nominato come consulente il dottor Adriano Tagliabracci, lo stesso che si occupò, tra gli altri, dell’omicidio di Melania Rea.

Ioana, residente a Colle San Paolo (Tavernelle) insieme al compagno italiano, aveva programmato da tempo l’intervento a Villa Fiorita. Venerdì però, poco dopo l’anestesia locale, si sarebbe sentita male. Di lì il primo arresto cardiaco. La donna, in gravissime condizioni, era stata subito trasferita al Santa Maria della Misericordia di Perugia dove purtroppo, nella notte, era deceduta. Misteriose le cause del decesso. Subito dopo la denuncia della famiglia il pm aveva disposto l’autopsia e il sequestro delle cartelle cliniche, sia in ospedale che nella struttura privata.

Gli accertamenti medico-legali potranno dire cosa è accaduto: tra le ipotesi proprio la somministrazione dell’anestesia, anche se sembra che la giovane mamma già fosse stata sottoposta a intervento chirurgico l’anno scorso. Gli agenti del posto fisso di polizia infatti – su disposizione della procura – hanno sequestrato anche le cartelle relativi al procedente intervento.