GimFive apre le palestre: "Dobbiamo lavorare"

Settevalli, Ellera e Foligno accolgono i clienti da stamattina alle 6. Ma per il resto le strutture sportive stringono i denti e aspettano

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"Abbiamo bisogno di lavorare, non possiamo permetterci di stare chiusi". Così Federico Milieni (nella foto) della catena di palestre GimFive annuncia la riapertura (sfidando le indicazioni dell’ultimo Dpcm) delle attività della catena del fitness in tutta Italia, comprese quelle della provincia di Perugia: in via Settevalli, a Ellera e a Foligno. "Il 2020 è iniziato male ed è finito peggio, ma dobbiamo lavorare. Abbiamo fatto tutte le modifiche che ci sono state richieste e ci siamo adeguati in termini di sicurezza. I ristori, la cassa integrazione non sono sufficienti, sono una goccia nell’oceano, è come riempire una vasca con un cucchiaino. Domani mattina (oggi, ndr) le nostre sale saranno aperte dalle 6. È una scelta coraggiosa – conclude Milieni – e abbiamo ricevuto un feedback molto positivo, non solo dai tesserati".

Ma se GimFive “forza la mano“ e riapre, non la vedono così altre palestre del territorio. O, meglio: tutti, senza distinzione, chiedono di poter alzare le serrande, ma chiedono di poterlo fare “nel tempo“, in sicurezza, con garanzie di non essere costretti ad affrontare subito un’altra serrata. "Voglio riaprire il prima possibile, ma quando succederà... fateci lavorare! – attacca Marco Settembri di IronFit Perugia –. Ci hanno chiesto di adeguarci e lo abbiamo fatto: adesso nella mia sala di 400 mq ospito non più di 30 persone, ma non va bene e anche così ci tengono chiusi. Sono una partita Iva, pago le tasse in Italia, ma non ho avuto niente. Non chiedo l’elemosina, voglio solo lavorare". "Abbiamo speso tanti soldi per mettere tutto in sicurezza. Nella nostra palestra abbiamo addirittura docce personali, ma non è bastato, ci hanno fatto chiudere lo stesso – sottolinea Mauro Ricci di Anytime Fitness –. Adesso, però, a nostro parere conviene restare chiusi fin quando non si intravede una luce, fin quando non si cominciano a vedere gli effetti delle vaccinazioni. Non ha senso aprire per quindici giorni e richiudere subito. E’ chiaro, servono i ristori perché affitti e bollette corrono lo stesso e il nostreo settore vive una crisi nera".

Sulla stessa lunghezza d’onda Giulio Biocca della Palestra Energia: "Abbiamo investito due volte: prima per adeguare alle norme i locali, per garantire la sanificazione e seguire le indicazioni che ci sono state date; poi per garantire una piattaforma con le lezioni on-line, per tutti. Ora certo non vediamo l’ora di riniziare a lavorare ma vogliamo farlo potendo guadagnare. Il 2020 è stato un anno in cui abbiamo fatto zero incassi e sopportato solo spese. Sarà difficile anche quest’anno e quando riprenderemo vogliamo farlo al meglio. Siamo convinti che i sacrifici ci premieranno".

Annalisa Angelici