Il rame, l’oro rosso, fa sempre più gola ai ladri. Con una “caccia“ che appare sistematica. Soprattutto se si considerano i colpi messi a segno, nelle ultime settimane, a Foligno e Spoleto, in impianti della Vus, e al depuratore di Umbra Acque, di Cascianella, a Todi, Era fallito quello a Costano, pochi giorni fa, come è rimasto un tentativo quello messo in atto, nella notte tra venerdì e sabato, a Ponte Valleceppi.
Un tentativo, quest’ultimo che, riferisce l’azienda, ha comportato, però, ingenti danni all’impianto. Per il funzionamento del quale, dopo aver allertato anche Arpa, Umbra Acque ha dovuto mettere in funzione dei generatori che permettano di far ripartire il depuratore a pieno regime nell’arco di un paio di giorni. Secondo quanto riferito dall’azienda, la banda di malviventi che è entrata nella struttura, è stata messa in fuga dall’intervento di una squadra di tecnici, arrivata sul posto nell’arco di una manciata di minuti, allertata dal sistema di videosorveglianza e dagli impianti di telecontrollo . I ladri se ne sono andati via a mani vuote, ma dopo aver tagliato e accatastato, evidentemente prima di caricarli su un furgone, decine e decine di metri di cavi. Chiaramente, per accaparrarsi i cavi, i ladri hanno danneggiato il sistema elettrico dell’impianto, di fatto “spolpandolo“ dei suoi cavi. L’azienda ha presentato denuncia ai carabinieri. Plausibile ipotizzare che si possa trattare dello stesso gruppo di ladri già entrato in azione nelle precedenti occasioni, specialisti che sanno dove cercare e dove rivendere il prezioso metallo. Per prendere il quale, evidentemente, non vanno molto per il sottile, sfruttando magari il fatto che gli impianti si possano trovare in aree relativamente isolate. Un metallo, il rame, che gli episodi delle ultime settimane confermano essere particolarmente ambito, ma anche evidentmente redditizio, visto il vero e proprio assalto che si sta verificando in Umbria, in ogni sua latitudine.
Luca Fiorucci