Fu massacrato dai fascisti Una targa ricorda Rinaldi

Il giovane di Assisi portato al confino nel 1937 per aver esposto una bandiera. Oggi, a 110 anni dalla morte, verrà scoperta a Santa Chiarella la stele in memoria.

Fu massacrato dai fascisti  Una targa ricorda Rinaldi

Fu massacrato dai fascisti Una targa ricorda Rinaldi

ASSISI – Nell’oratorio di Santa Chiarella, oggi alle 18, avrà luogo la cerimonia e lo scoprimento di una targa per ricordare Vittorio Rinaldi: arrestato, condannato al confino e morto per le lesioni chiese alla famiglia di perdonare i suoi carnefici. Il giovane assisano sarà ricordato con una cerimonia che prevede un momento di testimonianza e ricordo, alcune esecuzioni musicali e lo svelamento di una targa a 110 anni della sua nascita, voluta all’unanimità dal consiglio comunale nel 2022 a seguito dell’approvazione di una mozione del Pd.

Interverranno il sindaco Stefania Proietti, il vescovo Domenico Sorrentino, Umberto Rinaldi, nipote di Vittorio, Francesco Lampone, la Commedia Armonica e Marina Rosati, responsabile del Museo della Memoria, Assisi 1943-1944. L’iniziativa si cala nell’ambito delle iniziative ‘diffuse’ organizzate dal Museo della Memoria, Assisi 1943-1944, dalla Città di Assisi e dalla Diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino "per non dimenticare". Vittorio Rinaldi, figlio del proprietario di una bottega in via Borgo Aretino dove si lavorava il ferro, fu arrestato nel 1937, a soli 24 anni, per aver issato una bandiera rossa con il simbolo di falce e martello su una torre delle mura. Per questo gesto il giovane fu condannato a 4 anni di confino a Latronico, in Basilicata, ma venne ricondotto ad Assisi dopo un anno perché i suoi polmoni erano lesionati dai colpi inferti al corpo del giovane durante l’interrogatorio. Negli ultimi giorni di vita, nella consapevolezza che i suoi fratelli volessero vendicarsi, fece loro giurare che avrebbero perdonato tutti coloro che gli avevano fatto del male. Vittorio morì il 6 dicembre 1939, a soli 26 anni.