Fontana “lucidata“. E’ scontro in Consiglio

Il caso della fontana di Ivan Theimer, danneggiata dai lavori di pulizia del Comune, è stato discusso in Consiglio comunale. Il dirigente ha ribadito la linea ufficiale, contestata dalla consigliera Barbetti. Un cittadino ha testimoniato l'utilizzo di una spazzola di ferro, dimostrando un senso civico e amore per la città.

FOLIGNO Il caso della fontana di Ivan Theimer, ‘lucidata’ dagli operai del Comune ma danneggiata, come ammesso dallo stesso artista, è approdato in Consiglio comunale. A rispondere alla consigliera comunale dem Rita Barbetti, il dirigente dell’area lavori pubblici, Francesco Castellani, che ha ribadito la linea già espressa pubblicamente. Linea che non è piaciuta affatto a Barbetti: "Si è assistito ad una farsa, a stento credibile, se non ci fosse la registrazione. Si è citata la fontana di Trevi, Mastroianni e Anita Ekberg (reminiscenze de "La dolce vita"); si è parlato di tribuni della plebe e laticlavio (era solo una veste); di Cartesio e degli Scolopi: sembrava insomma una serie di sketch di comicità varia. Poi è stato il momento della serietà. Si è detto – spiega Barbetti - che il monumento è dedicato a Don Minzoni, per nulla vero. È stato detto che Theimer avrebbe dovuto lasciare un manuale per le manutenzioni, altra inesattezza: il manuale per le manutenzioni, secondo il codice degli appalti, è previsto per determinate opere pubbliche, non per un’opera d’arte". Fino all’affermazione sul tipo di intervento per la pulizia. "Si è detto che il monumento era stato pulito come sempre, con un semplice tubo d’acqua che avrebbe trasformato in simil oro la patina verde del bronzo. Tutto ciò dopo la testimonianza di un cittadino che, a La Nazione, aveva dichiarato di aver visto, mentre passava in zona, la pulitura con una spazzola di ferro. L’apprezzamento maggiore va a questo cittadino che – conclude Barbetti - in un’epoca in cui è d’ordine l’assoggettamento ossequioso a chi detiene il potere, ha sentito come primario il suo senso civico ed ha dimostrato di amare la sua città".