
Un grande evento accompagna grandi polemiche ed innesca il dibattito. E’ il caso de “L’anno che verrà“, la diretta Rai trasmessa da piazza IV Novembre. Il “mostruoso“ palco (per dimensioni) spaventa alcuni ma esalta altri. Musica, tv e onde dalle maxi-casse saranno un ritorno di immagine o un ritorno di crepe sulla Fontana Maggiore? Ne parliamo con Sergio Mugianesi, ingegnere tecnico competente in acustica ed esperto nella verifica di danneggiamenti da vibrazioni.
Ingegnere, da alcuni viene contestata l’imponenza del palco, collegando le dimensioni della struttura ai decibel emessi dalla casse: è un’equazione giusta?
"In linea generale, la correlazione “imponenza del palco eccessivo livello di emissione dell’impianto di amplificazione” non sussiste".
Ci può spiegare cos’è un decibel e quali limiti sono consentiti dalla legge? Ci fa una similitudine con i rumori quotidiani (es una sirena di un’ambulanza)?
"Il decibel è “l’unità di misura” con cui si quantificano i fenomeni sonori. Più “forte” è il suono, maggiore è il suo numero di decibel. Le leggi fissano limiti specifici per le diverse emissioni, anche con previsione di deroghe. Per i concerti in aree non specificamente destinate agli spettacoli a carattere temporaneo, fino alle ore 24 non si devono superare gli 85 dB(A) sulle facciate degli edifici più esposti, con possibilità di prolungamento in deroga fino alle 2; dopo tale ora il livello di rumore va ricondotto entro i limiti ordinari per la zona di competenza. La sirena di un’ambulanza può avere un livello di emissione a 2 m di distanza di 120-125 dB(A)".
Come è regolamentata la materia?
"La materia è regolamentata dalla normativa nazionale sviluppatasi via via a partire dal 1991 con fissazione per i diversi fenomeni sonori di limiti da rispettare sia all’esterno sia negli ambienti di vita e di lavoro. Nel solco di tali leggi le regioni, compresa l’Umbria, hanno emanato propri leggi e regolamenti per la definizione degli iter autorizzativi, compreso quello per l’effettuazione di attività rumorose temporanee come i concerti in luogo pubblico. Immagino che, come per le altre manifestazioni organizzate in piazza nel corso degli anni, anche per il prossimo concerto - e per le relative prove - sia stata rilasciata una specifica autorizzazione a fronte di una relazione previsionale attestante il rispetto dei limiti di cui sopra, indicando gli accorgimenti tecnici e procedurali da adottare per contenere il disturbo".
C’è il rischio che i suoni emessi durante la trasmissione possano danneggiare i monumenti della piazza e le infrastrutture circostanti?
"Non penso che sussistano fondati motivi per ritenere che emissioni sonore contenute entro i limiti di cui sopra possano incidere sulla stabilità delle strutture circostanti".
Silvia Angelici