
Venerdì 6 maggio alle 16 al Museo diocesano e capitolare si terrà il convegno "Le emergenze culturali di Terni". Un appuntamento, spiegano i promotori, "che darà particolare attenzione al Teatro comunale ‘G. Verdi’, alle presenti emergenze archeologiche e del convento di San Pietro". Interverrà, fra gli altri, la senatrice Margherita Corrado, della Commissione Cultura del Senato.
All’introduzione di don Claudio Bosi, direttore ufficio Beni Culturali della Diocesi, seguiranno le relazioni "Il Teatro comunale G.Verdi" a cura di Giampaolo Di Emilio; "Le modifiche architettoniche del Teatro dal 1849 ad oggi" a cura di Paolo Leonelli; "Il rischio archeologico nella città dal Teatro Verdi alle Acciaierie" a cura di Valentina Leonelli; "L’area archeologica di Maratta" a cura di Michele Rossi; "Il Convento di San Pietro" a cura di Christian Armadori. "Sosteniamo la ricostruzione di un Teatro funzionale nel rispetto della storia, della tradizione e della cultura della città ed auspichiamo la ricostruzione del nostro Teatro storico sui disegni originali dell’Architetto Pontificio Luigi Poletti, conservati nell’archivio storico di Terni e nella biblioteca Poletti di Modena – si legge nel documento allegato al convegno –. Tale proposta consentirebbe di rinnovare i gloriosi fasti storico-culturali della comunità ternana. La fedele ed attenta riproduzione del progetto ottocentesco, il primo del nostro architetto modenese, restituirebbe alla città un teatro all’italiana, con il ripristino di volumi, spazi, arredi e decorazioni originali, in grado di ospitare qualsiasi tipo di performance teatrale, da quelle classiche (lirica, prosa, concerti) a quelle più attuali (concerti rock, jazz, spettacoli televisivi)".
"Pertanto è nostro intendimento sollecitare gli organi competenti a porre estrema attenzione su alcuni importanti interrogativi – si legge ancora –: verifica delle prescrizioni del vincolo, a nostro avviso, non rispettate dai vincitori del Concorso internazionale indetto dall’amministrazione comunale; valutazione dell’elevato rischio archeologico nel sottosuolo del Teatro interessato dallo scavo (circa 6 m.); mancata consultazione dei pareri di professionisti dello spettacolo per la realizzazione di un Teatro funzionale; totale assenza di condivisione e di rispetto dei desiderata della cittadinanza (oltre duemila firme raccolte e il consenso di più di trenta Associazioni culturali ternane)".
Ste.Cin.