Maxi-focolaio in una famiglia: 25 positivi, bimba in ospedale

Cluster di stranieri dopo una festa a Montegabbione. Casi simili anche a Norcia (dieci persone) e a Foligno. Studio della Regione: in Umbria chi non è vaccinato ha il 350% di possibilità in più di infettarsi

 Sono otto le famiglie coinvolte nel focolaio di Montegabbione (foto di repertorio)

Sono otto le famiglie coinvolte nel focolaio di Montegabbione (foto di repertorio)

Perugia, 22 ottobre 2021 - Otto famiglie, venticinque persone, tutte positive al Covid e non vaccinate. E’ un maxi-cluster quello che si è sviluppato a Monteggabione, il piccolo comune al confine tra il Pievese e l’Orvietano. Un cluster scoperto lunedì in seguito a una festa che le famiglie hanno fatto con altri parenti arrivati da fuori regione, dalla Basilicata. Si tratta di nuclei familiari stranieri – rumeni in particolari – che in seguito a quell’incontro si sono rapidamente infettati. Due di loro sono finiti in ospedale: una bambina ricoverata a Pediatria a Perugia e un adulto all’Ospedale di Terni.

Il contagio è stato comunque circoscritto attraverso il contact tracing, isolamenti e tamponi e la situazione è sotto il monitoraggio della Asl 2. Ma il contagio in effetti ha ripreso a crescere in molte zone dell’Umbria: a Norcia ad esempio ce ne sono ben dieci in un sol colpo. E molto sono cresciuti anche a Foligno.

I dati della Regione in verità appaiono un po’ confusi in queste ore, colpa di un nuovo sistema di elaborazione dei dati che sta creando diversi problemi. Tant’è che a scendere in campo per spiegare come stanno le cose ci ha pensato anche l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto. "Ieri abbiamo rilevato 141 nuovi casi positivi di cui 62 refertati il 19 ottobre e trasmessi proprio ieri". Ecco che di conseguenza i positivi da riferire ai tamponi effettuati giovedì sono stati 79 su 3.431 tamponi molecolari. Dei 141 casi positivi comunicati comunque solo 2 risultano ricoverati e di questi 89 soggetti non erano vaccinati (63%), ulteriori 9 hanno ricevuto la prima dose, mentre a 43 (30%) era stato somministrato il ciclo completo".

Attenzione però, è bene tener conto che quel 63% fanno parte di una fascia di popolazione non vaccinata che è di circa centomila persone, rispetto ai 690mila vaccinati (30%). Tra l’altro uno studio del Nucleo epidemiologico umbro – che sarà presentato nei prossimi giorni – ha dimostrato che chi non è vaccinato ha il 350% in più di possibilità di infettarsi.

"Alla luce di questi dati – aggiunge Coletto – è stato chiesto al Nucleo epidemiologico regionale di condurre un’analisi approfondita sui dati stratificati per territorio e per tipologia di target in modo da definire la provenienza e la circolazione virale. Ciò è utile in particolare in questa situazione – conclude l’assessore – in cui ci troviamo di fronte ad un grande cluster familiare con alcuni soggetti provenienti da fuori regione con i quali si sono riuniti nei giorni scorsi".

Salgono così a 39, dai 35 di mercoledì, i ricoverati Covid in Umbria ma restano quattro i posti occupati nelle terapie intensive. Gli attualmente positivi passano poi a 716, 130 in più. I tamponi analizzati sono stati 3.431 e i test antigenici 10.310. Il tasso di positività calcolato sui 79 positivi accertati nell’ultimo giorno è pari allo 0,57 per cento (0,44 mercoledì).