
Sant'Ubaldo
Gubbio, 16 maggio 2016 - Tutto secondo i programmi. Sant’Ubaldo chiude la porta e 'scavija' il cero ma il capodieci Stefano Rossi aspetta l’ingresso nel chiostro degli altri ceri, sulla porta della Basilica, con la statuetta del patrono. L’edizione 2016 va in archivio così, con la gioia che ogni ceraiolo porta nel cuore da più di otto secoli. In città la corsa è stata come sempre spettacolare nonostante la grande pioggia del pomeriggio. La 'calata' dei Neri vola via senza incertezze. I ceri guidati dai capodieci Stefano Rossi di Sant’Ubaldo, Mattia Battistelli di San Giorgio e Michele Gaggiotti di Sant’Antonio tagliano la folla di Corso Garibaldi. Tutto va liscio anche nel secondo e terzo tratto. Solo il cero del patrono avrà bisogno di un intervento sulla 'manicchia' sinistra alla sosta sulla porta di Sant’Ubaldo. Nel fango del monte, i ceri impiegano non meno di dieci minuti a salire in cima.
La pioggia tanto temuta ha risparmiato, in mattinata e nelle prime ore del pomeriggio, le migliaia di ceraioli che ieri dalle prime luci dell’alba si sono riversati nelle strade di Gubbio, per godersi ogni momento della festa più bella per gli eugubini. E calcolando la calca di turisti stranieri, che hanno vissuto con curiosità e coinvolgimento la giornata, non è più solamente un evento per l’Umbria e dintorni. Gli appuntamenti della mattina, aperti dal battere dei 'tamburini' e dal suono altisonante del Campanone di palazzo dei Consoli, sono scorsi via velocementre verso il momento più atteso, l’«alzata» in piazza Grande.
Dopo la visita emozionante e solenne ai ceraioli defunti presso il cimitero di Gubbio, al termine della messa nella chiesa di San Francesco della Pace o 'dei Muratori' sono stati estratti dal 'bussolo' i nomi dei capitani dei Ceri per il 2018: Francesco Rossi e Mauro Guardabassi. Il prossimo anno invece sarà la volta di Giorgio Fiorucci e Marco Moscatelli. La sfilata dei ceraioli partita da porta Castello, non perfettamente compatta a differenza degli auspici, ha fatto il suo ingresso in piazza Grande intorno alle 11 dando il via alla cerimonia di investitura dei capitani Luca Pecci e Vincenzo Lauri.
Sant'Ubaldo ha avuto qualche difficoltà ad aprirsi la strada verso la prima girata, a causa di alcune persone – pare fossero turisti – cadute a terra e finite sotto la stanga santubaldara, probabilmente per raccogliere la brocca. Anche per Sant’Antonio una piccola penduta durante la seconda girata. Entrambe le incertezze comunque hanno evidenziato la prodezza dei ceraioli nell’evitare il peggio. Tanti gli ospiti. Per la prima volta a Gubbio per vedere la Festa l’ambasciatore d’Italia presso al Santa Sede, Daniele Mancini, e il generale dell’Arma, Tullio Del Sette. Non è mancata, poi, una rappresentanza della Rete delle Macchine a Spalla, patrimionio Immateriale dell’Unesco. Negli ultimi mesi la Rete si è mossa per capire come presentare all’Unesco l’istanza per estendere anche a Gubbio la convenzione. "Un dovere morale", ha detto la coordinatrice della Rete, l’assessore reggino Patrizia Nardi.