Fere retrocesse, città sotto choc. La C è campo di scontro politico

Opposizioni contro il sindaco-ex presidente che replica. Terzo cambio di proprietà con disfatta iniziale

Fere retrocesse, città sotto choc. La C è campo di scontro politico

Fere retrocesse, città sotto choc. La C è campo di scontro politico

Il day after della retrocessione delle Fere è un mix di sconforto e rabbia, dispiacere e veleni. Un dramma sportivo che si fa anche scontro politico, sulla pelle dei tifosi e in particolare di quei dodicimila che anche giovedi sera hanno riempito il “Liberati“. In una città devastata a livello sociale e occupazionale, la retrocessione della Ternana è l’ennesima ferita aperta. Negli ultimi tre cambi di proprietà, nell’arco di vent’anni, la Ternana è subito retrocessa:quando il club passò da Agarini a Longarini; poi con il trasferimento da Longarini a Bandecchi e ora da quest’ultimo a Guida. Solo che stavolta Bandecchi è anche il sindaco. Un anno fa per conflitti d’interessi veri o presunti lasciava il club in “buone mani“, quelle di Guida appunto che ha confermato di rimanere in sella anche in serie C. Come, con un pugno di giocatori sotto contratto e una piazza a dir poco in ebollizione, è tutto da vedere. Intanto è polemica rovente, sui social e tra i banchi della politica. Dalle opposizioni fuoco incrociato sul sindaco-ex presidente. "È sotto gli occhi di tutti – attaccano Pd e Innovare Terni – che per il risultato sportivo fallimentare non c’è nulla da addebitare alla squadra e all’allenatore ma unicamente a chi la Ternana l’ha usata per costruirsi un consenso e poi cinicamente svenduta quando si è rivelata un ostacolo all’obiettivo di superare l’incompatibilità per essere proclamato sindaco. Il doloroso fallimento della stagione sportiva è in realtà lo specchio della malagestione amministrativa, con la squadra retrocede la città". "A Terni un grande pubblico e un grande tifo – così il consigliere comunale Francesco Ferranti (Fi) –. Peccato vi sia chi lo ha strumentalizzato per collezionare fallimenti". Bandecchi, che solo pochi giorni fa si è detto pronto a entrare in società con un 5%, replica a Umbria24: "Dolore per la retrocessione, non mi sento affatto responsabile. Non trovo una risposta a chi mi imputa questa situazione perché è di una stupidità sublime. Ho venduto a maggio scorso, lasciando una squadra di un certo tipo". Sullo sfondo resta il mirabolante progetto stadio clinica, con decine di milioni d’investimento, a cui Guida si è sempre detto intressato. Alla faccia del risparmio dei costi.

Ste.Cin.