
Francesco Falcinelli
Perugia, 20 novembre 2016 - Oggi, al ristorante Fontanelle di via Settevalli, ci sarà un ritrovo molto speciale. Francesco Falcinelli, ex direttore del personale della Perugina, ha voluto riunire i colleghi che hanno condiviso con lui tanti anni di lavoro, di passioni ed emozioni, perché aver vissuto la vita della fabbrica, nei gloriosi anni ‘70 ed ‘80, è stata una vera impresa.
Dottor Falcinelli come le è venuta questa idea? «Il 19 settembre ho messo un post su Facebook richiamando, senza pensarci tanto, i sentimenti, le emozioni e le esperienze che avevamo vissuto in Perugina negli anni di punta della fabbrica, cioè gli anni che hanno preceduto l’acquisizione dell’azienda da parte prima della Cir di De Benedetti e poi della Nestlè». E cosa è successo dopo quel ‘richiamo’ su Facebook? «Incredibile, ma vero, hanno risposto in tanti. Abbiamo creato il gruppo ‘Perugina ‘70-‘80 io c’ero’, e nel giro di pochissimi giorni si sono iscritti oltre 100 colleghi tra operai, impiegati e dirigenti. E dire che la nostra generazione non usa molto Internet e men che meno Fb. Molti hanno messo dei post con le immagini dei cartelli pubblicitari dell’epoca, altri con i prodotti che si facevano all’epoca ed ora non si fanno più e anche tante fotografie dei colleghi. Ma la cosa più bella sono i racconti dei colleghi che ci hanno fatto rivivere tante piacevoli situazioni».
Oggi, a distanza di appena due mesi, quanti sono gli iscritti al Gruppo “Perugina ‘70-‘80 io c’ero”? «Su Facebook quasi 200 e una sessantina fuori».
Cosa significava per voi essere dipendenti della Perugina? «Chi ha lavorato in fabbrica in quegli anni non ha solo lavorato, ma ha dato anima e corpo a un progetto. Il progetto di far parte di un’azienda che produceva prodotti eccellenti, che entravano nelle case di tutti, per clienti che non volevano soltanto mangiare un cioccolatino o una caramella, ma soprattutto volevano vivere un’emozione. E quell’emozione gliela davamo noi. Quando guardavamo i Caroselli o i magnifici manifesti pubblicitari ci riempivamo d’orgoglio ed anche oggi possiamo dire Io c’ero». E ora cosa pensate di fare? «Il nostro obiettivo è ritrovare il maggior numero possibile di colleghi. All’epoca, tra stabilimento di San Sisto, uffici di Fontivegge, reti di vendita e negozi, eravamo più di quattromila».
Silvia Angelici