REDAZIONE UMBRIA

Ex Zuccherificio, al Tar vince il Comune. Coop non può chiedere risarcimenti

I giudici dichiarano nullo l’accordo del 2019 per la riqualificazione. Il sindaco: "Ora riapriamo ai progetti"

Ex Zuccherificio, al Tar vince il Comune. Coop non può chiedere risarcimenti

L’accordo tra Coop Centro Italia e Comune di Foligno per la riqualificazione dell’area dell’ex Zuccherificio era "nullo ab origine" e quindi non c’è alcun diritto di Coop Centro Italia di avanzare richieste di risarcimento per il suo inadempimento. Nuova e importante sentenza sull’annosa vicenda dell’area che da 20 anni riempie le cronache tra tentativi di risanamento e guerre giudiziarie. L’ultima pagina è una sentenza del Tar dell’Umbria, pubblicata ieri dopo l’udienza del 7 maggio scorso, che di fatto è a favore del Comune, dichiarando la nullità dell’Accordo sottoscritto da Coop e l’allora amministrazione nel 2019. Si rigetta il ricorso che Coop aveva avanzato alla scadenza di tutti i termini previsti da quella intesa, chiedendo anche un risarcimento di 32,5 milioni di euro conteggiati rispetto al danno accumulato nel corso del tempo. Con il documento alla mano, il sindaco Stefano Zuccarini ha cantato vittoria e, in una conferenza stampa con accanto gli assessori Marco Cesaro, Decio Barili, Riccardo Meloni, Michela Giuliani e il presidente del Consiglio Lorenzo Schiarea, ha rivendicato le scelte intraprese dalla sua amministrazione. "Abbiamo definito fin da subito l’accordo del 2019 una polpetta avvelenata e appena insediati, nel 2019, ci siamo comportati di conseguenza decidendo di disdettare quell’intesa. Oggi il Tar mette per iscritto che l’atto era illegittimo e conferma la nostra previsione, ovvero che sarebbe stato portatore di caos. In questo modo – prosegue Zuccarini – abbiamo liberato il campo da ulteriori spade di Damocle per una futura trattativa. È per noi un grande giorno e una grande vittoria". Nel "riaprire il campo a nuovi progetti" Zuccarini parla di una proposta presentata a Coop, da cui però non sarebbe arrivata risposta. "Ora riapriamo il dialogo, senza pregiudiziali". Anche Cesaro, che da assessore all’urbanistica ha seguito il dossier, ha rivendicato le scelte: "In cinque anni ci hanno detto di tutto in consiglio comunale e oggi abbiamo una sentenza che certifica che avevamo ragione". Barili ha ripercorso la vicenda, dalle sentenze di primo grado, sfavorevoli al Comune che si era quindi convinto all’accordo del 2019, "che prevedeva un intervento urbanistico che non era interesse della città". Da lì le sentenze di secondo grado che hanno rovesciato le prime, e il ricorso di Coop per l’Accordo, "un atto che eludeva le norme". Il vicesindaco Meloni ha evidenziato come la possibilità di evitare accantonamenti per i ricorsi possa portare una notevole boccata d’ossigeno ai conti dell’Ente.