E' morto Eugenio Fumi, pioniere del digitale e genio dei trasmettitori

Aveva 80 anni, era ricoverato all'ospedale di Orvieto. Con la sua Itelco ha rivoluzionato il broadcasting

Eugenio Fumi

Eugenio Fumi

Orvieto, 8 gennaio 2018 - E' morto Eugenio Fumi, forse il più grande imprenditore che Orvieto abbia avuto dal dopoguerra. Il «professore» come lo chiamavano tutti fin da quando insegnava Misure elettriche all’istituto professionale, è morto a 80 anni all’ospedale di Orvieto dove era ricoverato da pochi giorni.

Prima di diventare un imprenditore di successo internazionale, Fumi è stato uno straordinario tecnico, esperto di quelle che oggi chiamiamo start up. Con la sua Itelco era divenuto negli anni 90 il quarto produttore al mondo di trasmettitori. Aveva aperto una sede importante anche a Miami attraverso cui lavorava con il nord ed il sud America. Erano gli anni 80 quando lo stabilimento Itelco che aveva inizialmente sede nel palazzo di piazza Febei di proprietà del «professore», iniziava a creare varie componentistiche tecnologiche degli apparati delle stazioni orbitanti così come molti strumenti per la trasmissione analogica dei ripetitori della televisione italiana. La tecnologia del digitale terrestre è nata ad Orvieto e l’essere stato in forte anticipo sui tempi aveva anche creato difficoltà all’Itelco.

I primi trasmettitori con codifica digitale alla Rai li aveva infatti forniti l’azienda orvietana nel 2002 anche se entrarono in uso solo molti anni più tardi. Pioniere geniale delle comunicazione e inventore dotato di grande intuito imprenditoriale, Eugenio Fumi aveva iniziato la propria attività da ragazzo progettando e realizzando un sistema di ricetrasmittenti per la Guardia Costiera.

La sua ultima uscita pubblica un paio di settimane fa in una cena del Rotary in occasione della quale era stato salutato con l’ammirazione e la stima unanime di sempre. Le esequie lunedì 8 gennaio alle 15 nella chiesa di Ciconia.

Cordoglio anche da parte del gruppo Elenos, che nel 2014 ha acquisito il marchio Itelco avviando cosí una costante collaborazione con Fumi. Un’alleanza nata proprio dalla grande ammirazione personale di Leonardo Busi, patron del gruppo, verso l’uomo che era riuscito da solo a reinventare l’economia del territorio orvietano.  “Fantasia, coraggio, intraprendenza e tanta tanta conoscenza - ricorda oggi Busi in un lungo post -. E questo, ancor prima di conoscerlo, mi ha ispirato e guidato. Poi l'ho conosciuto: ed è stato di più! Ho scoperto una persona gentile e di gran cuore. Con lui mi divertiva parlare e fantasticare su nuove idee anche strampalate certamente innovative. Sembravano impossibili da realizzare ed invece, una strada la trovava.... Era incredibile!”.