Samuel, lo studente operaio morto a 19 anni. Lavorava con un contrattino a chiamata

Gubbio, vittima dell’esplosione che ha ucciso anche una donna di 52 anni e ferito altre due persone nel laboratorio della cannabis legale

La scena dell'esplosione e le due vittime

La scena dell'esplosione e le due vittime

Gubbio (Perugia), 9 maggio 2021 -  Trentamila anime devote a san Giorgio, sant’Ubaldo e sant’Antonio Abate, Gubbio lista a lutto i drappi della festa dei Ceri appesi ai balconi nonostante la corsa, causa pandemia, non si farà. Il lutto cittadino è la naturale risposta di una comunità laboriosa alle ultime vittime del lavoro di una settimana nera, non soltanto in Umbria.

Samuel Cuffaro aveva appena 19 anni. Come Elisabetta D’Innocenti, 52, lavorava con un contratto a chiamata alla “Green Genetics”, startup appena nata che si era gettata a capofitto nel business della canapa legale. Sono morti tutti e due. Altri due colleghi sono gravemente feriti, e uno ha solo 17 anni. Gabriele Muratori, 27 anni, e Alessandro Rossi, 32, oggi entrambi indagati, il lavoro se lo erano di fatto inventato, sfruttando le loro conoscenze in agricoltura e pure un certo fiuto per gli affari. L’azienda non aveva però le gambe così solide per dar lavoro stabile, e la produzione della marijuana ‘light’ andava avanti con le assunzioni a gettone. Ne beneficiavano amici e ragazzi di Gubbio. Come Samuel, che studiava e faceva teatro e proprio oggi avrebbe dovuto leggere un passaggio autobiografico che ora suona come un testamento, o come Alessio C., di appena 17 anni, che ora è ricoverato al reparto grandi ustionati dell’ospedale di Cesena.

Dal punto di vista amministrativo, la procura non ha riscontrato irregolarità nei rapporti tra la Green Genetics e i quattro operai che erano impegnati venerdì pomeriggio, quando il magazzino che sorge in località Canne Greche, è stato sventrato da un’esplosione e poi avvolto dalle fiamme. L’inchiesta dovrà però stabilire se sono state rispettate le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Per depotenziare la canapa e farle contenere un principio attivo tollerato dalla legge, sono necessari alcuni passaggi chimici, che prevedono l’utilizzo anche di un gas liquido, il pentano. L’esplosione è avvenuta al primo piano del magazzino, proprio dove gli operai stavano effettuando questa lavorazione. La procura sta per incaricare un perito: dovrà stabilire cosa ha innescato l’esplosione che ha ucciso Samuel ed Elisabetta. Ieri mattina, alla cascina di Canne Greche c’è stato un sopralluogo a cui hanno partecipato sommessamente sia i parenti delle vittime e dei feriti, che il legale rappresentante della Green Genetics, Muratori, accompagnato dal suo legale Monica Bisio. L’edificio squarciato, posto sotto sequestro, è li. E racconta la potenza della deflagrazione che non ha lasciato scampo alle due vittime. «È un dolore che non si può descrivere. Quando si perde un figlio tutte le parole sono inutili. Perderlo in queste condizioni è ancora peggio», ha detto il padre di Samuel. Ha nominato un legale, l’avvocato Ubaldo Minelli, e presto potrebbe fare altrettanto pure la famiglia di Elisabetta D’Innocenti. Anche sua sorella si è accodata alle squadre dei vigili del fuoco, carabinieri e Arpa che ieri mattina, alla luce del sole, sono entrati nel magazzino della morte.