REDAZIONE UMBRIA

Elogio della vanità, omaggio a Marianna Florenzi alla Domus Pauperum

Ci sono proiezioni di video, interviste di personalità ed esperti, giochi d’ombra, illustrazioni, oggetti e allestimenti site specific. La vita e la personalità della marchesa Marianna Florenzi Waddington, figura di spicco dell’universo intellettuale e culturale dell’Ottocento, sono rievocate nelle intense atmosfere della Domus Pauperum, in Corso Garibaldi a Perugia. E’ qui che si può visitare il singolare evento artistico "L’elogio della vanità", ideato e organizzato dalle Grimm Twins, il duo artistico formato dalla designer italiana Barbara Lachi e dall’artista giapponese Ayumi Makita. Il progetto, realizzato con il contributo di Goethe Institut e Istituto Tedesco di Perugia con la collaborazione di numerose istituzioni, è stato inaugurato ufficialmente ieri e oggi si può visitare dalle 16 alle 19. L’ingresso è libero con obbligo di mascherina Ffp2 e Super Green Pass. Cuore pulsante della mostra sono gli allestimenti "site specific art" delle Grimm Twins che prendono spunto da alcuni oggetti appartenuti alla marchesa e da piccoli aneddoti legati alla sua storia. Accanto a questi sono esposti oggetti, illustrazioni e interpretazioni delle Grimm per creare un ritratto sospeso tra realtà e immaginazione. Attraverso il loro allestimento, Barbara Lachi e Ayumi Makita elogiano la vanità della marchesa, il suo desiderio non solo di essere una delle donne più belle del suo secolo, ma anche e soprattutto una delle più colte. Così da delineare la figura di una donna raffinata e intelligente che seppe ritagliarsi un ruolo da intellettuale di primo piano riconosciuto dai suoi contemporanei. Impegnata nei salotti culturali dell’epoca, Marianna sposò nel 1819 a Perugia il marchese Ettore Florenzi di Rasina, studiò scienze naturali in città, fu traduttrice e promotrice in Italia delle opere di Kant e Spinoza Rimasta vedova, si risposò nel 1836 con l’inglese Evelyn Waddington, futuro sindaco di Perugia, dedicandosi alla vita politica perugina e ospitando nella sua casa di Villa La Colombella – oggi proprietà dell’Università per Stranieri – numerosi patrioti italiani.