
Polemica nell’idroelettrico
Scontro tra Enel e sindacati di categoria Filctec, Flaei, Uiltec sul polo idroelettrico ternano. Enel aveva replicato ai sindacati sulla chiusura del posto di teleconduzione, sottolineando gli investimenti fatti e le prospettive degli impianti. Ora il fronte sindacale risponde per le rime: "Apprendiamo con stupore e rabbia la nota diramata da Enel Green Power. L’azienda prova a descrivere con disinvoltura l’operazione di chiusura del posto di teleconduzione di Terni come routine, anzi riferisce di potenziamento ed investimenti sul territorio. Gli accordi con gli enti locali citati nel comunicato aziendale per “attività dedicate al turismo sostenibile e non solo” e gli “investimenti”sono il contributo minimo che si può concedere ad un territorio in cambio della gestione dell’asta e dei suoi bacini, concessione che porta all’azienda guadagni importanti". "I 12 ingressi dichiarati non servono neanche a riportare l’organico ai numeri che avevamo nel 2022 quando Enel acquisì da Erg il nucleo idroelettrico di Terni – continuano i sindacati – . Già in quella fase il territorio perse subito la funzione dell’energy management i cui
11 lavoratori vennero trasferiti ad altra società della Holding.
Questa fu la prima funzione persa per il territorio all’arrivo di Enel. Ricordiamo con rabbia la discussione che facemmo con l’azienda per impedire che le reperibilità nell’unità esercizio di Galleto venissero fatte in mono-operatore". Gli stessi sindacati ricordano che " solo nelle officine negli anni ’80 lavoravano 150 persone mentre ora il personale non arriva neanche a 20 unità".
"Ora nel 2024 con la chiusura del posto di teleconduzione si prova a fare un’operazione di nuovo depauperamento di una funzione aziendale importante legata a filo diretto con la gestione delle dighe e degli impianti che porterà all’Umbria un nuovo saldo negativo in termini di posti occupabili nel sito ternano e nell’idroelettrico umbro. La chiusura del posto di tele-conduzione per noi è inaccettabile". Da qui l’appello alle Istituzioni locali e regionali "a tutela del territorio ternano e della sua occupazione".