"Dobbiamo ridurre l’attività"

"Ridurre forniture, giorni di attività e purtroppo anche l’occupazione. Al momento non si vedono altre soluzioni, ferma restando la necessità di interventi strutturali per calmierare l’impennata dei prezzi delle materie prime, dell’elettricità e del gas". A parlare è Mirko Zitti (nella foto), per oltre dieci anni referente di Fipe Confcommercio provinciale, incarico lasciato nei mesi scorsi con l’elezione nel consiglio comunale di Narni. Zitti, che è anche imprenditore nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento, auspica misure risolutive e, in mancanza, intravede uno scenario in cui nulla sarà più come prima.

"Noi siamo piccole aziende energivore e registriamo incrementi dei costi in genere superiori anche di dieci volte – spiega –. A Terni la situazione è particolarmente drammatica, sia per l’assenza di turisti, che quindi non favorisce il ricambio della clientela, sia per il dissesto del Comune che non permette la riduzione delle tasse locali, tutte alla massima aliquota. E noi ci troviamo in una morsa tra aumento spropositato dei costi fissi, tasse locali intoccabili e assenza di potenziali, nuovi clienti. Quando i costi complessivi decuplicano, le aziende perdono necessariamente economicità".

Cosa potrà accadere nell’immediato?

"Sono in contatto con diversi colleghi, senza interventi strutturali c’è chi chiuderà ma molti hanno intenzione di ridurre l’attività. Qualcuno, immagino, resterà chiuso fino al giovedì, per poi aprire nel fine settimana, quando i flussi della clientela sono maggiori. Questo avrà ovviamente delle conseguenze: la riduzione generalizzata delle forniture e purtroppo anche dell’occupazione. Faccio un esempio: calcolando l’aumento di materie prime e tasporti un boccale di birra potrebbe costare anche otto-nove euro, ma questo sarebbe un prezzo fuori-mercato per il cliente. Quindi non resta che ridurre tempi di attività e forniture".

Stefano Cinaglia