
Danno il via libera per l’assunzione di un perito agrario al posto di un geometra, ma ora in quattro dovranno risarcire il comune di Montelone di Spoleto per circa 33mila euro. A stabilirlo è stata la Corte dei Conti, sezione regionale per l’Umbria con la sentenza del 26 agosto, che ha accolto le contestazioni della procura, stabilendo che "l’immissione in servizio di un dipendente non selezionabile costituisce un illecito contabile, contestabile sia alla commissione che al dipendente privo dei requisiti oggettivi e soggettivi di partecipazione fissati dalla legge o dal bando". Ad aver cagionato un danno erariale non sono solo i tre componenti della commissione, ma anche lo stesso perito agrario assunto dal comune. L’ente pubblico nel 2017 aveva bandito il concorso per l’assunzione di un geometra, ma la commissione per la valutazione dei candidati si era avvalsa del principio di assorbenza, ritenendo il possesso della laurea in Agraria come requisito più ampio del diploma di geometra. Secondo la corte dei conti, presieduta da Piero Carlo Floreani (nella foto), "non poteva esserci equipollenza tra il titolo posseduto dal candidato e quello richiesto dal bando di concorso". Per questo motivo è stato individuato "di conseguenza il pregiudizio erariale nella corresponsione di emolumenti al perito agrario assunto, ma non selezionabile". I quattro quindi oltre alle 33mila euro più interessi, al Comune di Montelone di Spoleto, dovranno pagare anche le spese del giudizio quantificate in poco meno di 600 euro.