REDAZIONE UMBRIA

Dal vescovo un’altra bacchettata: "Insopportabile il silenzio ipocrita"

Nell’omelia dell’Immacolata torna a scorgersi quella sorta di censura morale verso la classe dirigente

Dal vescovo un’altra bacchettata: "Insopportabile il silenzio ipocrita"

Torna a far riecheggiare la sua voce con i toni sferzanti della condanna sociale in forma di sermone il vescovo Gualtiero Sigismondi, nella sua omelia in Duomo nella messa dell’Immacolata. La citazione di un brano dei Salmi non è passata inosservata a molti fedeli, per alcuni passaggi delle Scritture che sono sembrati particolarmente concordanti con quel ruolo di censura morale che il monsignore ha assunto ed anche enfatizzato nelle ultime settimane nei confronti della città e, soprattutto, del proprio ceto dirigente in senso ampio. "Il respiro del profondo silenzio non ha l’alito cattivo dei silenzi pavidi e cortigiani, il cui campionario è piuttosto vasto – ha detto nel passaggio più significativo –; c’è, anzitutto, il silenzio insopportabile dell’ipocrisia e quello omertoso della complicità nella ricerca di qualche interesse egoistico; c’è pure il silenzio della malizia che, quando viene rotto, partorisce menzogna; c’è anche il silenzio vile della slealtà, cassa di risonanza dell’infedeltà, e quello tossico delle intenzioni cattive; c’è, infine, il silenzio assordante dell’ingratitudine, che non conosce il Cantico di Maria e si configura come una vera e propria frode". Che il vescovo abbia un conto aperto con una certa parte di Orvieto lo si era del resto ben capito poche settimane fa a Todi. Partecipando alla scopertura di una lapide in onore dell’ex vescovo Grandoni aveva detto:"Grandoni veniva biasimato perché trascorreva più tempo a Todi rispetto ad Orvieto. Adesso che conosco Orvieto ho capito perché". La prima ’esternazione’ in ordine di tempo l’aveva invece pronunciata parlando dell’"odore di Satana" che aleggiava intorno all’Opera del Duomo nei concitati giorni in cui i partiti politici, ma anche un pezzo della Curia, si stavano litigando senza sosta i posti nel consiglio d’amministrazione della Fabbriceria.

Cla.Lat.