Covid, azzerati i focolai al "Santa Maria"

L’ospedale da campo per ora non serve. Giannico: "Al momento ci sono posti liberi in Terapia intensiva. Se sarà necessario lo apriremo"

Tesei, Bertolaso e Giannico

Tesei, Bertolaso e Giannico

Perugia, 23 febbraio 2021 - «Non ci sono più cluster in ospedale, visto che li abbiamo tutti isolati, e sta funzionando molto bene anche il vaccino al personale sanitario". Arriva qualche notizia rassicurante sul fronte del Covid in Umbria: il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico, ha fatto ieri il punto sulla situazione dei contagi nella struttura che nei giorni scorsi aveva destato grande preoccupazione. "Da due settimane - ha detto- non si rilevano più contagi tra gli operatori sanitari" e ha quindi ricordato che ci sono ancora una cinquantina di persone tra il personale assenti per il Covid.

«Dovrebbero rientrare in servizio nei prossimi giorni - ha aggiunto –, visto che per fortuna la maggior parte di questi sono o asintomatici o paucisintomatici". Sulla situazione dell’ospedale e della struttura da campo, Giannico ha spiegato che "stiamo aspettando i nulla sosta per l’arrivo nel nostro ospedale di otto anestesisti presenti in una graduatoria a tempo indeterminato che sono impiegati prevalentemente in altre aziende sanitarie dell’Umbria e che daranno stabilità ai reparti di Terapia intensiva". In questo momento l’ospedale di Perugia ha quattro posti di terapia intensiva Covid liberi ma ora con l’arrivo dei sanitari lombardi ne potranno essere messi subito a disposizione altri, da quattro a otto, tutti nel blocco Trancanelli. Per un "massimo di 12". Sulle tempistiche per l’ospedale da campo Giannico ha detto che "siamo in grado di aprirlo immediatamente laddove fosse necessario". "In questo periodo – ha aggiunto – e fino a quando non arriveranno gli otto anestesisti che stiamo aspettando ci avvarremo della collaborazione del personale lombardo".

Appena arriveranno - ha proseguito - potremo anche aprire l’ospedale da campo per renderlo operativo con risorse esclusivamente dell’Umbria. Nel frattempo, se malauguratamente dovessimo decidere di utilizzarlo subito, grazie alla collaborazione con il personale che la Regione Lombardia ci ha messo a disposizione, faremo in modo di adottare anche delle misure organizzative tali da poter lavorare con le risorse a disposizione".

E ieri è riapparso in Umbria anche Guido Bertolaso, consulente esterno della Regione per l’emergenza Covid.

Cosa si poteva fare meglio per gestire l’emergenza in Umbria? "Sicuramente – ha detto – bisognava organizzare meglio la partenza dell’ospedale da campo con una pianta organica tale da farlo attivare appena installato. Però ripeto, con l’arrivo delle varianti che hanno scombussolato un sistema già organizzato ci sta che si possa perdere un attimo di tempo". Relativamente invece alla gestione in Umbria dell’emergenza, secondo Bertolaso "quello che manca soprattutto sono i vaccini". Il contingente dei medici lombardi volontari è composto da 11 infermieri, sette anestesisti-rianimatori e uno pneumologo operativi già da oggi negli ospedali di Perugia e Spoleto dove saranno al momento per circa due settimane. A Perugia andranno 5 medici anestesisti-rianimatori e nove infermieri. A Spoleto 2 rianimatori, un medico pneumologo e due infermieri.