"Costi triplicati sono insostenibili"

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Anche il settore “benessere“ accusa fortemente il colpo del caro-bollette. "L’energia elettrica? A luglio è passata da 20-22 mila euro a 58 mila, praticamente triplicata. Quella del metano? Da 6 a 14 mila, raddoppiata. Se non mettono mano a qualcosa di serio anche la nostra attività è seriamente a rischio nei prossimi mesi": a lanciare l’allarme è Andrea Sfascia, presidente dell’azienda a conduzione familiare proprietaria di Borgobrufa, spa-resort con un centro benessere di circa 3 mila metri quadri sulle colline vicino Perugia. Un’azienda anche questa energivora, come spiega lui stesso all’Ansa, con più di una ottantina di dipendenti e quattro milioni e 600 mila euro di fatturato lo scorso anno. "L’aria condizionata per le nostre camere, il riscaldamento di saune, piscina e degli altri servizi che offriamo consumano energia – dice Sfascia – e gli aumenti stanno erodendo l’utile aziendale. Ci sono poi la crescita dei prezzi delle materie prime del ristorante, di bevande e ricambi, del 20-40% in media. Una sorta di aumenti preventivi perché molte aziende li stanno applicando in funzione di quanto si pensa potrà accadere, non della situazione attuale e reale". Secondo Sfascia, ex presidente della sezione Turismo di Confindustria Umbria, c’è poi da considerare "una maggiore prudenza da parte dei turisti, che sempre di più scelgono vacanze più corte e limitano i servizi dei quali usufruiscono per i quali i costi per accedere alla struttura sono cresciuti solo del tre-quattro per cento". Per il presidente di Borgobrufa "il rischio è che la situazione si faccia insostenibile". "Non so – sostiene – se ce la faremo a restare sempre aperti o se diventi addirittura più conveniente stare chiusi".