"Così ho vinto la disabilità E andrò alle Paralimpiadi"

Michele Milli dopo un incidente di caccia ha perso la vista a 24 anni "Sono diventato fisioterapista e campione di judo nonostante mille infortuni"

di Nicola Agostini

"Non bisogna mai fermarsi, mai arrendersi. Finché c’è un minimo di speranza, bisogna provarci. Sempre. Mi dicono che sono testardo ma io ho imparato a vivere la vita così". E per Michele Milli non potrebbe essere altrimenti. Il 38enne umbertidese prenderà parte ai prossimi campionati Europei di Judo per non vedenti in programma a Cagliari dal 3 al 5 settembre. Non mollare mai, la filosofia di vita di chi, a 24 anni, durante una battuta di caccia, si è ritrovato in un lampo completamente senza vista. Un colpo partito per sbaglio da un compagno, il proiettile che si infrange sul parabrezza, i frammenti di vetro negli occhi. Nove mesi di interventi in giro per l’Italia ma non c’è nulla da fare. Michele non tornerà più a vedere. "La mia vita è cambiata in un attimo. Dovevo decidere cosa fare. Lasciarmi andare o ripartire più forte di prima facendo quello che mi era sempre piaciuto". Michele sceglie la seconda opzione e si rimette a studiare dopo che aveva messo da parte i libri per lavorare in un’impresa edile. "Era tutto diverso però. All’inizio utilizzavo le sintesi vocali, poi ho imparato il Braille". In mezzo a mille sacrifici Michele, con l’aiuto dei genitori, della sorella e degli amici, diventa fisioterapista, la passione di una vita. E così arriva nel suo studio Nicola Becchetti, judoka umbertidese ai box per un guaio fisico che rischia di impedirgli la partecipazione ai campionati italiani. Michele rimette in sesto Nicola e si avvicina al Judo frequentando la palestra del Kodokan Fratta di Umbertide. Un nuovo amore. Inizia per gioco ma ci sa fare davvero. Nel 2018 entra nel giro della Nazionale ma ecco che si rompe il crociato ai campionati italiani di Napoli, in finale, riuscendo comunque a vincere. Abbandonare? Macché. Intervento, riabilitazione e ad agosto 2019 è di nuovo sul tatami agli Europei di Genova, che possono valere il pass per le Olimpiadi di Tokyo. Incredibile ma vero, si rompe il crociato dell’altro ginocchio. "Stavolta è finita" direte voi. Siete voi però a dirlo. Non Michele. Perché lui quelle Olimpiadi vuole giocarsele finché c’è anche una minima speranza. Arriva il Covid che non risparmia neanche il supereroe Milli. "Covid e long Covid. Ho tribolato 40 giorni ma sono ripartito". Con un nuovo obiettivo: le Paralimpiadi di Parigi 2024. "Per coltivare il sogno – sottolinea il maestro Mirco Diarena – dobbiamo arrivare fra i primi 7 a Cagliari". "Mai fermarsi". E allora ecco che Michele è sceso dalla categoria 81 a quella 73 kg allenandosi due volte al giorno, prima e dopo il lavoro, arrivando anche a Montone per allenarsi perché quella di Milli è una storia che al Comune di Umbertide interessa poco o nulla. Sta di fatto che lui è un esempio di quelli veri. Di vita prima che di sport. E allora buona fortuna Michele, anzi, confidando che diventi di moda tra un paio d’anni... bonne chance.