Foligno, 15 settembre 2024 – Corteo storico meraviglioso e magico quello di ieri sera, che ha regalato alle migliaia di cittadini riversatisi a Foligno, uno spettacolo unico. Un corteo dove sono state mostrate anche importanti novità.
Su tutti il nuovo abito della Madrina internazionale della Giostra, Eleonora Pieroni. L’abito è stato disegnato e realizzato dalle mani sapienti della maestra sarta Stefania Menghini ed è ispirato all’abito indossato da Maria Maddalena, arciduchessa d’Austria e granduchessa di Toscana esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze. Si tratta di abito particolarmente prezioso perché interamente ricamato a mano: la zimarra in seta nera è ricamata a piccoli motivi in oro, argento, perle e pietre. La parte sottostante è in seta oro pallido, listata con passamaneria oro e nera, con ampie maniche a palloncino. Un ampio collo in pizzo écru incornicia il volto, i polsi ed il fazzoletto.
I gioielli sono stati disegnati e realizzati dalla maestra orafa Cristiana Mariani con tecniche del 1600, coerenti con lo status e l’importanza della nobildonna che li indossa. La corona è caratterizzata dall’effige del leone che rappresenta nell’iconografia barocca la forza, il potere e la nobiltà. Sempre nella corona, sormontata da una pasta vitrea fatta a mano impreziosita da topazi gialli e perle barocche naturali, sono rappresentati anche i gigli simbolo di purezza e della città di Foligno. Girocollo di perle barocche con goccia di quarzo ialino bianco e oro, ed orecchini di perle coralli e topazi impreziosiscono il viso.
Hanno sfilato, ieri sera, anche i nuovi abiti degli alfieri dell’Ente Giostra. Realizzati interamente dalla commissione artistica dell’Ente Giostra, gli abiti si ispirano a quelli utilizzati per i caroselli equestri dell’epoca detti “alla romana“, quasi a voler riprodurre le antiche armature degli imperatori. I tessuti utilizzati sono di vario genere, dal velluto bordeaux per la “corazza“ e il mantello, al tessuto operato per le contromaniche e il gonnello. Tutto è arricchito con passamanerie che decorano il busto, nastri e filigrane e completato con elmi piumati all’eroica, rivestiti in velluto.
E nuovi abiti anche per i tamburini del Rione Cassero. Tutto è stato realizzato in pelle lavorata ed elaborata, velluto per rifinitura, borchiature e rivettature per l’intero giubbone. Il colore rispecchia l’emblema rionale con tocchi di giallo nel mantello e nel cappello in feltro piumato. Insomma, mille figuranti in corteo, con costumi ricchi, sapientemente realizzati e coerenti con l’epoca storica.