Convento ’riemerso’: "No all’interramento"

Petizione on line per evitare che le scoperte di Largo Cairoli siano di nuovo sotterrate.

Convento ’riemerso’: "No all’interramento"

Il Convento carmelitano del cinquecento affiorato dagli scavi di Largo Cairoli e che ora rischia di finire nuovamente sotto terra

TERNI "L’amministrazione comunale con i suoi tecnici lavori a soluzioni che possano valorizzare e mantenere visibili e fruibili i resti del Convento carmelitano di Largo Cairoli, evitando l’interramento". E’ quanto si legge nella petizione on line lanciata sulla pèiattaforma change.org da Michele Rossi, ex consigliere comunale, dell’associazione Terni Città Futura. Superate, in ventquattr’ore, le cento firme. Altre ne verranno raccolte manualmente. "A differenza di una prima progettualità – si legge nella petizione on line – la parte del convento di Largo Cairoli, riemersa con gli scavi, non sarà fruibile ed integrata con l’originaria destinazione a giardino dell’area perché definita di “scarso valore archeologico” e quindi destinata a tornare ad essere per sempre sepolta. Non avrà lo stesso valore storico di un muro romano, per il quale è previsto un “lucernaio”, ma è quel poco e prezioso che rimane di un Convento carmelitano del cinquecento che fa parte della storia della nostra città. Ha una grande importanza culturale e documentale. Quelle parti oggi visibili ci parlano di una Terni che i più ignorano". "Ciò che è oggi visibile, le fondamenta del chiostro del Convento con archi a botte – si legge ancora – è anche scenograficamente bello e, se restaurato e ben illuminato, arricchirebbe meravigliosamente il giardino urbano che si vuol realizzare. Quel sito merita qualcosa di meglio: un sito archeologico a cielo aperto che mostri le varie fasi di sviluppo di quella porzione di centro storico non è “poca roba” ma una testimonianza unica della storia della città. Se a livello tecnico,come ci è stato detto, non si possono posizionare i vetri sugli archi del Convento, allora magari si ragioni su di un consolidamento e su una adeguata recinzione o la creazione di un percorso archeologico".