È accusato di aver consentito l’uso di droga nel suo locale e di aver dato disposizioni al personale di sicurezza affinché non intervenisse per fermare il consumo tra i ragazzi e la circolazione della droga. È pesantissima l’accusa per cui Simone Peppicelli, titolare del The Box di Città della Pieve, già condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere per lo stupro di una ragazza nel locale e per le molestie nei confronti di altre giovani clienti, è stato rinviato a giudizio su richiesta del sostituto procuratore Mario Formisano. L’imprenditore originario di Chiusi comparirà davanti al giudice il 26 settembre prossimo per le contestazioni su quanto previsto dal testo unico sugli stupefacenti che impone agli esercenti di locali notturni di mettere in atto controlli e repressione dell’uso di droghe. La stessa giovane vittima dello stupro, secondo quanto nel processo, si era sentita male – come da lei riferito – dopo il consumo di droga nel locale e tra le aggravanti contestate a Peppicelli pesò l’aver abusato di una persona non presente a se stessa. Secondo la Procura il 55enne avrebbe consentito che al The Box venissero consumate sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana, Mdma e cocaina e che benché l’imprenditore "avesse contezza dell’uso di tali sostanze stupefacenti", che avveniva "liberamente e in modo palese, e vedesse clienti all’intero del locale assumere droghe, non interveniva e, anzi, tollerava tali comportamenti". Il locale dopo l’arresto di Peppicelli ad ottobre del 2022 era stato chiuso su provvedimento del Questore, in seguito alle indagini dei carabinieri.
CronacaConsentì l’uso di ’sostanze’ nel suo locale