Abbiamo intervistato Nicoletta Sensi, per confrontarci con una docente specializzata nel campo della salute mentale dei ragazzi. La dottoressa incontra una media di 5 ragazzi al giorno dai 14 anni in su oppure lavora con intere classi. Fino a qualche anno fa si rivolgevano al suo sportello più femmine che maschi, mentre negli ultimi tempi il rapporto tra i due sessi è circa lo stesso. Il problema principale che riscontra è legato alla sfera delle relazioni: i ragazzi lamentano difficoltà nel rapporto con i compagni, i familiari, i professori e anche con sé stessi. Una delle cause più diffuse del malessere dei giovani è il bullismo; capita spesso, però, che una persona non lo sappia, ma semplicemente presenti un malessere fisico. Quando si verifica il suo lavoro si muove su tre dimensioni: si confronta con la vittima, con il bullo e con la classe. "Per arginare questi fenomeni e lavorare sul benessere dei ragazzi, bisognerebbe rinforzare le “life skills” per imparare a conoscersi: organizzare percorsi sull’intelligenza emotiva, spazi e gruppi di ascolto, mettere in campo progetti che possano aiutare i ragazzi a stare a contatto con la vita, anche facendo leva sulla comunità e occupandosi di chi è in difficoltà. I ragazzi - ha concluso - hanno bisogno di trovare degli adulti che siano per loro dei punti di riferimento, hanno bisogno di essere visti e riconosciuti per quello che sono; quando questo riconoscimento manca, si attivano dei comportamenti disfunzionali che possono portare anche a farsi male".
Cronaca"Confronto, conoscenza, ascolto e riconoscimento"