Condono mini-cartelle Due Comuni dicono "no"

Città di Castello e San Giustino bocciano la tregua fiscale e lo stralcio dei “debiti“ fino a mille euro. La decisione presa dai rispettivi Consigli

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Fisco: i Comuni di Città di Castello e San Giustino dicono no al “mini condono“ che prevede lo stralcio delle cartelle fino a mille euro. In questi giorni i due enti, a seguito dei rispettivi consigli, hanno adottato la delibera sulla possibilità di condonare le cartelle esattoriali sotto i mille euro. A Città di Castello il Consiglio comunale ha deliberato di non dare applicazione alle disposizioni relative allo stralcio parziale dei questi debiti - affidati dal Comune all’agente della riscossione - dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Lo stralcio "avrebbe comportato – si legge – l’annullamento automatico delle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione di sanzioni e mora. Vi sono ricomprese quelle per violazioni del codice della strada e lo stralcio avrebbe operato limitatamente agli interessi".

Qualche giorno prima il Comune di San Giustino aveva preso la stessa decisione parlando di "trattamento fiscale che crea disparità". "Il pericolo che si corre – ha motivato l’assessore Simone Selvaggi – è trasmettere un messaggio sbagliato che premia chi non ottempera ai propri doveri di contribuente a discapito della maggioranza di cittadini che pagano regolarmente. Nel nostro bilancio – ha aggiunto – non ci sono partite tossiche come quelle sulle quali agirebbe in qualche modo il pasticciato provvedimento contenuto nella legge di bilancio". Dall’assessore un invito a ragionare sulla modifica da applicare con chiarezza "a un settore cruciale per l’economia" invece di andare avanti con "questa sorta di mini condoni che vanno nella direzione opposta a quella che uno Stato con un’alta evasione come si registra in Italia dovrebbe fare". A San Giustino "non ne facciamo una questione di tenuta dei conti ma di equità".