Condannata assessore di Parrano

PARRANO Assessore comunale condannata per aver molestato per anni, con una serie impressionante di telefonate, la rappresentante legale di una cooperativa sociale di Orvieto. Condannata a venti giorni di arresto con sospensione della pena, al pagamento delle spese processuali e di una provvisionale pari a tremila euro, Catia De Angelis, sessant’ anni, romana, assessore non eletta ma nominata dal sindaco Valentino Filippetti nel 2019. La vicenda che si è per ora conclusa con una sentenza di primo grado emessa dal giudice monocratico del tribunale di Terni, Marco Di Tullio, è quella di una vera e propria persecuzione a cui la rappresentante della cooperativa sarebbe stata sottoposta da De Angelis "tramite un numero impressionante di telefonate", come scrive il giudice, che si erano protratte per ben tre anni. Le chiamate anonime e ripetitive arrivavano sia sul cellulare che sul telefono di casa. "Diremo a tutti chi sei" era la frase giunta anche con una mail anonima. La sentenza ha condannato l’assessore a liquidare in sede civile anche i danni che la donna ha riportato a causa di questo stress infinito, tra cui gravi disturbi d’ansia, attacchi di panico e pesanti malesseri fisici. Quel telefono che squillava senza sosta per mesi e mesi aveva infatti generato nell’amministratrice della cooperativa uno stato emotivo di grave alterazione. Sui motivi di questa persecuzione la sentenza non è entrata, ma il procedimento ha fatto emergere il fatto che anche la De Angelis "opera professionalmente all’interno dello stesso settore di competenza della cooperativa sociale, ovvero preparazione e gestione di bandi pubblici per progetti nel campo delle realtà rurali". La sentenza tira in ballo anche il sindaco Filippetti che non è comunque indagato. In alcune mail la donna orvietana veniva infatti minacciata "dopo essere stata accostata al nome di Filippetti". Lo stesso sindaco aveva proposto alla cooperativa un progetto che poi non era andato in porto. La vicenda fa dunque riferimento ad un contesto che le indagini del commissariato non sono riuscite a focalizzare, ma che sembrano ricondurre a questioni legate ad affari economici e professionali.

Cla.Lat.