
Una corrente a cui faceva capo la ex presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini? Mai saputo. I mariniani? Più una creazione giornalistica che una realtà nel Partito democratico. Truppe cammellate? Mai viste. Mauro Agostini, politico di lungo corso, ex parlamentare ed ex direttore di Sviluppumbria, ieri ha deposto come testimone della difesa Marini nell’ambito del processo per la cosiddetta concorsopoli nella sanità umbra. Inchiesta per la quale, Marini si dimise anticipatamente da presidente della Regione. Agostini ha fotografato, rispondendo alle domande dell’avvocato Nicola Pepe, la situazione nel Pd prima che la vicenda giudiziaria lo scuotesse, e i rapporti che ha avuto con Marini nel tempo, una frequentazione più stretta a partire dal 2010. E, invisibilmente, un passaggio su Valentino Valentini, figura di spicco nello staff dell’allora presidente, con la quale era andata poi in rotta di collisione per questione politiche. "Conosco Valentini – ha ripercorso – ma ho avuto modo di incontrarlo rarissimamente perché avevo accesso diretto alla presidente. Non avevo bisogno del suo consigliere politico. In alcune occasioni più di carattere tecnico per Sviluppumbria mi rapportavo con Mirella Castrichini". Quindi, il casus belli che portò alle dimissioni di Valentini, per l’accusa il "grande accusatore". Siamo al 2018-2019, "nel caso di successo di Zingaretti (per la segreteria nazionale del Pd, ndr) sarebbe stato il capo della segretaria del nuovo segretario nazionale. Che cosa facesse nella campagna congressuale non lo so".
Questione che, aveva potuto constatare in alcune occasioni, aveva provocato "profonda irritazione per quello che usciva sulla stampa. La cosa irritava la presidente perché non le sembrava un comportamento opportuno da un punto di vista istituzionale e lavorativo". I rapporti con Gianpiero Bocci, con cui secondo l’accusa, Marini e altri avrebbero dato vita a un’associazione a delinquere? "Una frattura mai sanata dalle primarie del 2010" ha sottolineato Agostini che ha anche valutato come "abnormi" le dimissioni della presidente dopo l’avviso di garanzia. Ieri anche la testimonianza di Gianfranco Chiacchieroni, ex sindaco di Marsciano, e all’epoca dell’inchiesta, capogruppo del Pd in consiglio regionale. Oggi si torna in aula con i testimoni citati da Bocci.