Erika Pontini e Valentina Scarponi
Cronaca

Concorsopoli. Casciari: "Mai ricevuto raccomandazioni". Ma spuntano alcune rivelazioni

L'ex direttore generale dell'Usl Umbria 1 negò qualsiasi coinvolgimento nel concorso per Infermieri. L'indagato Sborzacchi rivelerà ai pm: "Mi diede un foglio con 5 nomi"

Una delle immagini riprese dalle telecamere della Guardia di Finanza

Perugia, 19 maggio 2020 - “Non ho mai ricevuto alcuna raccomandazione. Solo una persona, medico a Città di Castello, mi chiese se poteva chiedermi delle informazioni relative alla procedura. Io gli risposi che non doveva chiedermi nulla, neanche delle semplici informazioni”. Quando Andrea Casciari lo scorso ottobre si presenterà davanti ai pm Abbritti e Formisano, accompagnato dai suoi legali – avvocati Nicola di Mario e Paolo Rossi - la bomba “Corcorsopoli” è già deflagrata da sei mesi. Ex direttore generale dell’Asl Umbria 1 ed attuale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Terni, anche lui è finito sotto la lente d’ingrandimento della procura di Perugia per il concorso per infermieri indetto il 30 agosto del 2017. Nell’ottica accusatoria sarebbero stati ‘gonfiati’ i punteggi “determinando l’esito illegittimo in favore di 174 candidati dei quali 67 venivano collocati attraverso tali illeciti aiuti tra i primi 309 posti in graduatoria”. Infermieri che poi sarebbero stati subito avviati al lavoro. Il manager della Sanità non risponde alle domande degli inquirenti, ma rilascia spontanee dichiarazioni raccontando di un episodio avvenuto nel dicembre del 2017, al termine di una riunione nel suo ufficio. “L’Assessore (alla sanità, ndr) Barberini chiede di potermi parlare in privato. Lo stesso mi disse di non condividere che la mia azienda svolgesse da sola un concorso per Infermieri in quanto una procedura con migliaia di partecipanti doveva essere svolta con il contributo di più aziende. Io gli spiegai che si trattava di un avviso e non di un concorso e che comunque l’azienda ospedaliera di Perugia aveva chiesto di partecipare individuando nella dottoressa Carnio un componente della commissione”. Casciari spiega ai magistrati che “lui, (Barberini, ndr) si mostrò soddisfatto delle mie spiegazioni e mi chiese notizie in merito alla stabilizzazione di alcuni fisioterapisti di cui aveva i nomi in un foglio che teneva in mano. Lo informai che anche io avevo parlato con i fisioterapisti e che avevo fornito loro tutte le informazioni ostensibili ma che ancora per la stabilizzazione ci voleva del tempo. In quel momento entrò Valorosi dicendo all’Assessore cosa stesse facendo con quei fogli e aggiungendo di non fidarsi di Casciari”. Io lo passai alla segretaria dicendole di buttarlo. La stessa allora prese questo foglio e lo inserì nel tritacarte”. Nel giugno del 2018 la Guardia di Finanza chiede gli atti dell’avviso della procedura per infermieri. “Io dissi al direttore amministrativo, Doriana Sarnari, di provvedere immediatamente e nel massimo riserbo agli adempimenti richiesti proprio per non ostacolare le indagini. Dopo i fatti giudiziari del 12 aprile 2019 (gli arresti di Barberini, Bocci, Duca, ndr) mi pare verso l’inizio della settimana successiva, mi cercarono sia Borghesi che Barzotti, rispettivamente presidente e segretario della Commissione incriminata”. Entrambi, riferirà Casciari ai pm gli dissero che “il loro operato era stato corretto”. Ma “nel caso fossero state commesse irregolarità, non avrei esitato ad annullare l’intera procedura selettiva”. L’ex vertice dell’Usl 1 – spiega ancora ai pm - convocherà poi la presidente della Commissione esaminatrice, Patrizia Borghesi: “mi ribadì la correttezza del suo operato e che avrebbe chiarito la situazione non appena fosse rientrata in possesso del file”. Continua Casciari: “Chiesi inoltre alla Borghesi cosa significasse la sigla “ANDR” (nel foglio excell sequestrato all’indagata, ndr) e senza alcuna esitazione lei mi rispose che atteneva ai lavori dei componenti della commissione e che non era certamente riferita alla mia persona. Le risposi che questo lo sapevo”. Secondo gli investigatori la sigla di sponsor "Andr" sarebbe stata associata al nome di Casciari, mentre a "Lu" a quello di Barberini. “In ogni caso – confida Casciari - ho manifestato all’ufficio disciplinare la volontà di attivare nei loro confronti l’azione disciplinare”. Ma il manager, davanti ai pm titolari del fascicolo d’inchiesta, è pronto a specificare anche il suo con Luca Barberini, del tutto “istituzionale” e che “nasce nel momento in cui lo stesso diventa Assessore alla sanità. Desidero sottolineare che proprio la mia nomina a direttore generale dell’Asl 1 nel 2016 era stata causa di polemiche politiche in quanto l’assessore avrebbe voluto al mio posto Valorosi”. Nel marzo scorso viene convocato in procura l’indagato Andrea Sborzacchi che, alla presenza del suo legale (avvocato Flavio Grassini) spiegherà ai magistrati: “il direttore mi disse che avrei dovuto favorire l’utile posizionamento di 5 persone in graduatoria e mi consegnò un foglio su cui erano riportati i nomi”. Ora, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, gli indagati hanno venti giorni di tempo per difendersi dalle accuse.