Come spiegare la mafia ai ragazzi Incontro con il fratello di Borsellino

"Paolo credeva che la speranza fossero i giovani, nell’ultimo giorno della sua vita scrisse una lettera proprio dedicata a loro"

Come spiegare la mafia ai ragazzi  Incontro con il fratello di Borsellino

Come spiegare la mafia ai ragazzi Incontro con il fratello di Borsellino

"A 31 anni di distanza ancora non c’è stata giustizia e non conosciamo la completa verità. Ritengo indispensabile continuare a parlarne coi giovani, per mantenere viva la memoria. La speranza sono loro, come lo erano per mio fratello Paolo, che nell’ultimo giorno della sua vita scrisse una lettera, proprio dedicata ai ragazzi".

Nel trentunesimo anniversario delle stragi di mafia, di fronte a una sala gremita, Salvatore Borsellino, fratello minore del magistrato assassinato in via D’Amelio, ha incontrato in un lungo video collegamento gli studenti delle scuole superiori di primo e secondo grado di Città di Castello – insieme a tanti altri alunni collegati in diretta streaming dalle loro classi. Nel capoluogo tifernate infatti l’anno scolastico che si sta per concludere era dedicato al tema della legalità con una serie di progetti e iniziative ispirate a Falcone e Borsellino che sono state coordinate da Villa Montesca e realizzate nell’ambito di uno specifico progetto finanziato dal programma Europeo Erasmus Plus e coordinato dalla Fondazione Hallgarten. Durante la mattinata i ragazzi sono stati coinvolti attivamente nel dibattito, ponendo domande e riportando le loro riflessioni a Borsellino, attivista fondatore del "Movimento Agende Rosse" che si è dedicato alla sensibilizzazione riguardo al contrasto alla criminalità organizzata e che a 81 anni continua a parlare con i ragazzi, incontrarli nelle scuole, partecipando a eventi a loro dedicati per educarli alla scelta della legalità e del bene. Il sindaco Luca Secondi e l’assessore Letizia Guerri hanno ricordato che "i temi della legalità saranno sempre al centro delle attività legate alla scuola". All’evento, che si è svolto al Nuovo Cinema Castello hanno preso parte anche Alessandro Di Nuzzo, scrittore e responsabile editoriale di Aliberti Editore e Stefano Baudino, giornalista che ha presentato il suo ultimo libro "La mafia non è una cosa da adulti", che verrà distribuito nelle scuole con l’intento di continuare a promuovere una riflessione sulla legalità.

"Trovo che incontri come quelli di oggi, che riuniscono ragazzi provenienti da istituti anche tra loro molto diversi attorno a temi così segnanti, siano fondamentali. Non bisogna arrendersi: il civismo, lo spirito critico e lo studio della storia recente devono tornare ad essere patrimonio comune di giovani cittadini", ha detto Baudino rivolgendosi alla platea composta anche da insegnanti e rappresentanti delle associazioni.