Coltellata al vicino dopo la lite. Minaccia anche i carabinieri

L’uomo, 63 anni, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma bianca. Bloccato da militati con lo storditore elettrico.

Coltellata al vicino dopo la lite. Minaccia anche i carabinieri

Coltellata al vicino dopo la lite. Minaccia anche i carabinieri

CITTÀ DI CASTELLO

Prima colpisce il vicino di casa con un grosso coltello, poi minaccia anche il carabiniere intervenuto, così una lite finisce con l’arresto di un uomo di 63 anni, bloccato con la pistola a impulsi elettrici. È accaduto a Città di Castello nelle scorse ore: i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno arrestato un tifernate ritenuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma bianca. Erano all’incirca le 4 di notte quando al 112 è arrivata una richiesta di intervento poiché in centro storico è in corso una violenta lite tra condomini.

Sul posto i militari hanno individuato un residente, 54 anni, che riferiva di aver avuto poco prima una lite per futili motivi con il suo dirimpettaio che gli aveva anche sferzato una coltellata alla mano sinistra. All’arrivo dei militari, l’aggressore si trovava all’interno della propria abitazione: invitato a uscire, l’uomo si è mostrato in evidente stato di alterazione e armato di un coltello della lunghezza di 36 centimetri. Nonostante i tentativi dei militari di calmarlo, il sessantatreenne ha mantenuto un atteggiamento ostile e aggressivo, forse accentuato dall’assunzione di alcool. All’ennesima minaccia rivolta alle forze dell’ordine col grosso coltello, i militari in servizio considerata "la situazione di rilevante pericolo a cui erano esposti", si sono visti costretti a usare la pistola a impulsi elettrici in dotazione, osservando le procedure del caso.

L’uomo è stato dunque immobilizzato, disarmato e portato in caserma per gli accertamenti del caso a margine dei quali "in forza dei rilevanti elementi indiziari acquisiti", lo hanno tratto in arresto. Processato con rito direttissimo in Tribunale a Perugia il giudice ha convalidato l’arresto a suo carico. Nel luogo del litigio è intervenuto anche il servizio sanitario 118, il cui personale ha medicato e trasportato in ospedale a Città di Castello la vittima, che è stata poi dimessa con una prognosi di 14 giorni.