
Col metal detector a caccia di reperti archeologici
SPOLETO A caccia di reperti archeologici con il metal detector. Era uno dei metodi di ricerca adottati dall’archeologo “fai da te“ denunciato dai carabinieri per ricettazione. Il particolare è emerso dal bilancio delle attività del Nucleo carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale di Perugia. L’uomo, 62anni, di origini rumene ma da anni in Italia, è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Cerreto di Spoleto che, in seguito ad una perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto una personale collezione di oggetti d’archeologia. I militari hanno sequestrato bronzei, ceramici, vitrei, la cui produzione è stata collocata tra il X secolo a.C. e la prima età imperiale (I secolo a.C. – II secolo d.C.). Il valore economico complessivo, che prescinde in modo sostanziale da quello storico-artistico, è stato quantificato in circa 15mila euro. Da quanto emerso dalla indagini, l’uomo avrebbe battuto aree di interesse storico armato di metal detector per individuare i vari oggetti di valore. Il materiale posto sotto sequestro è stato restituito al Museo archeologico di Spoleto. La restituzione di questi reperti, oltre a confermare l’impegno dei carabinieri nella tutela del patrimonio, "contribuisce a rendere fruibili oggetti che narrano la storia identitaria del paese". Un gesto che promuove la legalità, il rispetto e la salvaguardia del bene comune, sottolineando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico-artistico per le generazioni future.