Città prese d’assalto dai turisti: "I numeri? Sono quelli giusti. Ma ora bisogna vedere i consumi"

L’Umbria, con Perugia in prima fila, ha fatto il pieno di presenze. Cardinali (Fipe-Confcommercio) "Siamo tutti molto soddisfatti. Ma nei ristoranti, ad esempio, la spesa è stata molto attenta e oculata" .

Città prese d’assalto dai turisti: "I numeri? Sono quelli giusti. Ma ora bisogna vedere i consumi"

Città prese d’assalto dai turisti: "I numeri? Sono quelli giusti. Ma ora bisogna vedere i consumi"

Che l’Umbria, con Perugia piazzatissima, avesse fatto il pieno di turisti per questo lungo ponte pre natalizio lo aveva preannunciato anche la Federalberghi-Confcommercio. Ora anche le prove sono ben visibili a tutti. Basta fare un giro in centro o cercare un posto nei parcheggi della Saba per capire che il capoluogo del “Cuore verde“ è andato quasi tutto sold-out. I numeri ufficiali dicono che si sono mossi 7 milioni d’italiani: una buona fetta dei vacanzieri quest’anno ha scelto l’Umbria.

Come mai questo boom?

"La nostra regione – ribadisce Rolando Fioriti, direttore Federalberghi – è finalmente entrata nell’immaginario collettivo degli italiani come meta da collegare al Natale. Questo è il risultato del forte investimento fatto lo scorso anno con il Capodanno Rai, che continua ad avere un effetto trainante sul turismo. In altre parole, non siamo più una meta occasionale o di ripiego, ma al contrario, stiamo diventando attrattivi al pari di regioni che una volta detenevano il primato del turismo invernale". L’onda lunga si fa sentire in tutto il comprensorio, ma l’acropoli scoppia veramente di presenze: famiglie, giovani e comitive affollano alberghi, fanno acquisti alle bancarelle di Dolcissima, riempiono bar, supermercati, tavoli dei ristoranti.

Ma su quali livelli si attesta la capacità di spesa?

Ed è proprio questo il punto su cui si sofferma Romano Cardinali, presidente della Fipe- Umbria, la federazione che rappresenta i pubblici esercizi di casa Confcommercio. "In Umbria e a Perugia – osserva Cardinali - si è riversato il mondo in questi giorni. Ma prima di tirare le somme, bisogna capire quanti soldi lasciano queste persone nelle nostre città. Il budget a disposizione delle famiglie - tra rincari, incertezze legate ai conflitti in corso e inflazione - si è ridotto e non di poco. Si spende in maniera attenta e prudente. Lo vedo nel mio ristorante: entrano in quattro e tra tutto ordinano per tre. Lo stesso avviene nei locali dei colleghi. Insomma i numeri ci sono, ma adesso bisogna quantificare i consumi".

Silvia Angelici