DANIELE MINNI
Cronaca

Chef trovato morto nel suo locale. La procura indaga, disposta l’autopsia

Valtopina: Domenico Vincenti era a terra dietro al bancone, la scoperta il giorno di Ferragosto. Trovata cocaina

Inutili i tentativi di soccorrere il 56enne ristoratore

Inutili i tentativi di soccorrere il 56enne ristoratore

Sarà l’esame autoptico a stabilire le cause della morte dello chef Domenico Vincenti. Il 56enne di Valtopina è stato ritrovato privo di vita dietro al bancone del ritornante che gestiva a Spoleto, nella frazione di Perchia, nel pomeriggio di Ferragosto. Da qualche giorno gli amici non riuscivano a rintracciarlo fino alla scoperta di venerdì quando è stato rinvenuto riverso a terra. A dare l’allarme sarebbe stato il cliente della struttura recettiva dello stesso complesso turistico. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Spoleto e il medico legale Luca Tomassini. Dalla ricognizione cadaverica e dai primi rilievi non sarebbero emersi indizi che possano far pensare a una morte violenta, dovuta a una colluttazione o qualcosa di simile. Nessun segno particolare sul corpo e l’ipotesi sarebbe quella di morte naturale. La data del decesso però sarebbe di almeno un giorno antecedente al ritrovamento del cadavere. A quanto pare l’uomo, martedì scorso mentre stava lavorando, sarebbe stato colpito da un malore improvviso, per poi riprendersi. I carabinieri venerdì sono rimasti fino a tarda notte nella struttura recettiva, dove l’uomo spesso si fermava anche a dormire, per effettuare tutti i rilievi del caso. Nel corso del sopralluogo sarebbe stato rinvenuto un modesto quantitativo di cocaina, l’indagine prosegue anche per capire se il 56enne fosse solo o se con lui nei giorni scorsi ci fosse qualcuno. A tal fine potrebbero essere utili anche le immagini delle telecamere del sistema di sorveglianza della struttura turistica. Da chiarire, e questo lo dovrebbe stabilire l’autopsia, se lo stupefacente possa essere collegato o meno con la morte. L’indagine comunque è in corso e gli aspetti da chiarire sono ancora diversi. L’uomo gestiva il locale nella frazione di Perchia già da qualche anno, ma collaborava anche con altri ristoranti umbri. A Foligno lo conoscevano in tanti, era noto per le sue prelibatezze culinarie anche nella sua città Valtopina, ad Orvieto e Spoleto. La salma del 56enne chef è stata trasferita all’ospedale di Perugia dove già nei primi giorni della settimana dovrebbe essere eseguito l’esame autoptico disposto dal pm Michele Petrini della Procura della repubblica di Spoleto che ha aperto un fascicolo per il reato di morte per conseguenza di un altro reato. La salma sarà restituita ai familiari solo dopo l’autopsia. I funerale quindi non saranno celebrati prima della fine della prossima settimana.