REDAZIONE UMBRIA

Il fascino di Letizia Rughi: San Giorgio ha la sua Miss

Gubbio: l’elezione durante il tradizionale ‘vejone’

La Miss Letizia Rughi con il capodieci di San Giorgio, Matteo Battistelli

Gubbio, 25 gennaio 2016 - COL IL «VEJONE» della Famiglia dei ceraioli di San Giorgio il carnevale eugubino ha proposto uno dei suoi appuntamenti più attesi e significativi, coniugando la gioia e il piacere dello stare insieme con la coinvolgente gratificazione che si avverte ogni volta che entra in gioco, direttamente o indirettamente, il clima tipico della Festa dei Ceri. E’ quello che si è respirato sabato sera, fino alle prime ore del mattino di domenica, all’Hotel ristorante Catignano, tradizionale sede dell’appuntamento carnevalesco dal sapore ceraiolo, introdotto da una robusta cena. Non è mancato uno dei momenti classici della serata: l’elezione della «miss» che, coniugando fascino e sicura fede sangiorgiara, avrà il compito di affiancare il capodieci, Matteo Battistelli, durante le sfilate della mattina del quindici maggio.

UN TOCCO di femminilità, ma anche la conferma che la Festa dei Ceri tutti coinvolge e innalza al ruolo di protagonisti. Annunciata dal presidente Vittorio Fiorucci tra scroscianti applausi, seguiti da infinite congratulazioni, la scelta è caduta su Letizia Rughi. E’ stata la conclusione di una bella serata che ha visto in sala anche la presenza del sindaco Stirati, del consigliere regionale Smacchi, dei presidenti dell’Università di muratori, Fabio Mariani, dell’associazione Maggio Eugubino, Lucio Lupini, delle famiglie dei Santubaldari Ubaldo Minelli, e Santantoniari, Alfredo Minelli, del Primo e Secondo Capitano, Luca Pecci e Vincenzo Lauri, dei capodieci di S.Ubaldo, Stefano Rossi e di S.Antonio Michele Gaggiotti.

INTANTO torna a riunirsi anche il così detto «tavolo dei Ceri» coordinato dall’amministrazione comunale per affrontare per tempo tutti gli aspetti legati alla manifestazione folkloristica. Tra i vari argomenti anche il rilancio dell’iter perché venga definitivamente formalizzata la sua appartenenza alla «rete delle macchine a spalla» e quindi al suo riconoscimento di «bene immateriale dell’Unesco».

G.B.