VALENTINA SCARPONI
Cronaca

Ceri in ospedale, arriva la decisione: "censura" per le tre infermiere

Si è concluso con una “censura”, il procedimento disciplinare a carico di tre infermiere del Pronto Soccorso dell’ospedale Gubbio-Gualdo Tadino che avevano inscenato una piccola corsa dei Ceri nel corridoio della struttura

Ceri in ospedale, arriva la decisione: "censura" per le tre infermiere

Gubbio (Perugia), 12 agosto 2020 – Si è concluso con una “censura”, il procedimento disciplinare a carico di tre infermiere del Pronto Soccorso dell’ospedale Gubbio-Gualdo Tadino che avevano inscenato una piccola corsa dei Ceri nel corridoio della struttura. Era il 15 maggio scorso, giorno in cui a Gubbio si sarebbe dovuta tenere la storica manifestazione rinviata a causa dell’emergenza Covid.

Le professioniste non hanno arrecato “nessun pregiudizio all’utenza”, è scritto nel provvedimento della Usl Umbria 1 e negli spazi dove si è svolta la processione simulata non c’erano utenti ed è stato accertato “il rispetto delle distanze di sicurezza e di uso dei dispositivi di protezione individuale (mascherine). Inoltre il fatto, nella sua “esiguità temporale, va comunque contestualizzato in un momento di ripresa a seguito di grave stress psicofisico del personale sanitario, conseguenza della ben nota emergenza epidemiologica”.

In una nota congiunta i difensori delle infermiere, gli avvocati Ubaldo Minelli, Fabrizio Cerbella e Paolo Nuti, ritengono comunque “insussistenti i presupposti e le condizioni di legge e di contratto per l'irrogazione della sanzione inferiore della censura”. E questo, “proprio alla luce delle argomentazioni poste a fondamento del citato provvedimento, quantunque parzialmente positivo”.

“Le risultanze documentali ed orali della compiuta istruttoria – proseguono gli avvocati - avrebbero dovuto condurre alla immediata archiviazione del procedimento, se è vero che, come la stessa Commissione Disciplinare argomenta, la condotta delle tre infermiere non ha arrecato alcun danno all'azienda né alcun pregiudizio all'utenza. A tutto ciò si aggiunga che per le tre infermiere la Commissione parla di comprovata professionalità e assenza di qualsiasi precedente disciplinare a loro carico, ad ulteriore dimostrazione della manifesta ingiustizia del provvedimento irrogato, anche se nella forma più lieve. Nei prossimi giorni unitamente alle nostre Assistite daremo corso alle iniziative di legge dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria”.