Caso-Duchini, il nodo intercettazioni

Il Tribunale chiede elementi per decidere sugli ascolti disposti dalle Procure di Palermo, Perugia e Firenze

Migration

Sull’eccezione di inammissibilità delle intercettazioni la Terza Sezione penale del Tribunale di Firenze chiede elementi al pubblico ministero e alle difese per decidere se gli “ascolti“ debbano o meno entrare a far parte del maxi processo che vede tra gli imputati l’ex procuratore aggiunto Antonella Duchini, gli ex Ros Orazio Gisabella e Costanzo Leone, l’avvocato Pietro Gigliotti, il carabiniere Fabio Sinato, il dottor Ignazio Pusateri e Carlo Colaiacovo. A presentare l’eccezione per il non utilizzo delle intercettazioni telefoniche, in particolare quelle disposte dalla Procura di Palermo, dichiarandone la nullità, era stato l’avvocato Nicola Di Mario che difende l’ex procuratore aggiunto Duchini.

Con l’ordinanza di ieri il collegio (presidente Ettore Nicotra, giudici Paola Belsito e Alessio Innocenti) chiede che vengano depositati "i decreti autorizzativi (compresi quelli emessi d’urgenza dal pubblco ministero) di convalida e proroga relativi a tutte le intercettazioni effettuate nell’ambito dei procedimenti penali davanti alle autorità giudiziarie di Palermo, Perugia e Firenze, nonché i verbali di inizio e fine delle operazioni di intercettazione". I giudici chiedono anche "copia integrale degli atti già prodotti a sostegno delle eccezioni , onde poter verificare compitamente i provvedimenti adottati e il quadro posto dall’autorità giudiziaria a fondamento dei provvedimenti e delle decisioni adottate, ai limitati fini del vaglio delle questioni di nutilizzabilità sollevate".

Documenti che il il collegio del tribunale chiede di avere entro i prossimi quindici giorni. La decisione sull’eccezione presentata dalla difesa di Duchini sull intercettazione potrebbe arrivare già nella prossima udienza, che è stata fissata per l’11 novembre. Parteci civile nel processo, costituita tramite l’avvocato Luca Maori, è il luogotenente Vinicio Fasi. Fu lui a indagare sull’imprenditore Valentino Rizzuto e poi - secondo l’accusa - a finire bersaglio di ritorsioni, finendo a sua volta sotto indagine. L’avvocato Maori aveva ottenuto per il suo assistito che, se del caso, a risarcire in solido i danni con l’ex aggiunto Duchini sia anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri: la richiesta del luogotenente è di 200mila euro.