
La nuova missione è stata illustrata dal nuovo presidente Federico Santi, nella sede perugina di Ater, alla presenza dell’assessore regionale. Fabio Barcaioli
Dodici milioni di euro non riscossi, due in più rispetto all’anno scorso. Con il 30 per cento di inquilini morosi. Ater Umbria, l’Agenzia regionale che si occupa di edilizia residenziale pubblica, si avvia verso una nuova fase con una nuova governance, frutto di una visione condivisa con la Regione, che vede tra i temi principali il diritto alla casa, la sostenibilità e la riqualificazione urbana. Ma i problemi non mancano. Ieri la nuova missione è stata illustrata dal nuovo presidente Federico Santi, nella sede perugina di Ater, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche della Casa, Fabio Barcaioli, di Chiara Fioroni, membro del Cda e dei funzionari e dirigenti dell’Azienda. Un incontro importante per riposizionare il tema dell’abitare pubblico al centro, dopo che la settimana scorsa c’era stata un’audizione in Regione e di cui il nostro giornale aveva dato conto, partendo dalla questione dei tanti alloggi non affittabili (quasi 1.500).
Sulla morosità, Santi ha fatto un quadro preoccupante: "Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento complessivo da 10 a 12 milioni. Questo fenomeno è il prodotto del bando per la morosità incolpevole (da 1,5 milioni) che deve ancora rientrare in bilancio; dal il forte aumento delle criticità sociali, come dimostrato da tutti gli indicatori macroeconomici degli Istituti che si occupano di questi studi (vedi rapporto Caritas), da una politica di recupero del credito che nel corso della precedente consiliatura se è andata affievolendo nei confronti di chi potrebbe corrispondere il fitto". Poi ci sono 243 alloggi che risultano disponibili per la locazione ma non vengono locati da alcuni Comuni anche per le complesse procedure per l’assegnazione prodotte dalla legge regionale (precedenti penali nel nucleo familiare, impossidenza estera etc) producendo tre tipologie di danno economico: mancato incasso del canone, aumento delle quote condominiali per sfittanze e pagamento dell’Imu ai Comuni. Una delle priorità del nuovo mandato di Ater Umbria è di garantire soluzioni abitative dignitose per chi ne ha realmente bisogno. Tra gli obiettivi ci sono: l’accesso a fondi europei, nazionali e regionali (Pnrr, Piano casa Italia, Fesr 21-27), lo sviluppo di Comunità Energetiche Regionali e nuovi modelli abitativi come il co-housing, l’aumento delle manutenzioni e dell’efficienza interna per rispondere alla crescente domanda abitativa, il potenziamento del numero di abitazioni e la riduzione dei tempi di intervento".